Irene che diventa Ida che diventa Adele che diventa se stessa.
È il gioco della matrioska.
Non è un gioco delle parti, sono varie donne, sono varie personalità e sono diverse storie ma appartengono tutte alla stessa, e fanno tutte parte di noi stesse.
È il nostro passato che ritorna e il nostro futuro che abbiamo sognato e che è inequivocabilmente diverso.
Tutto cambia ma solo se lo vogliamo noi veramente, sennò tutto rimane immobile per decenni o forse anche più.
Bisogna avere coraggio, questa è la verità.
Il coraggio di prendere il passato e affrontarlo. Il coraggio di chiarire i rapporti familiari e il coraggio di affrontare il dolore che portiamo dentro di noi. Magari per scoprire che non è tutto sbagliato quello che abbiamo criticato e abbiamo denigrato.
Il voler recuperare non vuol dire sottomettersi al destino, anzi, la storia di Irene è la storia di un cambiamento dentro se stessa, dentro i rapporti umani, e la relazione in rapporto con gli altri.
Questo libro non racconta la storia di due sorelle, racconta le sfaccettature del nostro intimo, è quasi un libro psicanalitico che ti aiuta a scavare dentro te stessa e dentro i rapporti che ti circondano.
È una matrioska appunto. È un libro dentro un libro e poi ancora un altro libro. Le storie della scrittrice Irene si incrociano e si intersecano con la storia vera di Irene.
Ma c’è la sua storia con le passioni per la scrittura, per la musica, per la famiglia e per la sorella, e poi quella con gli uomini della sua vita.
Ci sono storie di passione e ci sono storie di quotidianità.
Il libro di Emanuela Amici ti risucchia in un vortice che ti sorprende quasi come un noir e ti offre diverse soluzioni.
Il libro che stai leggendo è il libro che vuoi leggere, dentro troverai la tua storia, qualunque essa sia. Sia se si parla di Irene che se si parla di Ida o che si parla di Adele.
Sarebbe banale ora raccontarvi la storia e dirvi se si svolge a Parigi, a Ferrara o dove, cosa importa?
Io ho incontrato Emanuela alla fiera Libri più Libri a Roma, e poi pochi giorni fa alla presentazione nella libreria KOOB dove ha presentato questo suo primo libro, che ho letto con voracità. No non ve lo racconto, non avrebbe senso, leggetelo. E’ un piccolo libro che potete portare nella borsa, in metropolitana, in viaggio o in treno come faccio io tutti giorni. Emanuela è una nuova autrice, non so se ne scriverà altri né tantomeno le ho chiesto se ha altri progetti nel cassetto. Non avrebbe alcun senso chiederlo ora che è appena nata la sua prima creatura. Vedremo come andrà questo. Certo, io non sono un critico letterario però leggo molto, e il fatto che mi ambia così coinvolto questo libro è l’augurio che piaccia a tanti di voi e che conquisti il successo meritato.
Se siete in cerca di altre info su Emanuela Amici potete leggere quest’intervista.
Quello che resta
di Emanuela Amici