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Dieci anni del Lombardia Aerospace Cluster. I suggerimenti per il Paese

Maggiori investimenti per il settore, collaborazione pubblico-privata e una cabina di regia nazionale per la Difesa. Sono i suggerimenti arrivati dal 31esimo piano del Pirellone, a Milano, dove l’aerospazio regionale (e non solo) si è ritrovato per celebrare il primo decennio del Lombardia Aerospace Cluster.

LE CELBRAZIONI

Insieme al presidente Angelo Vallerani, erano presenti l’amministratore delegato di Leonardo Alessandro Profumo, il presidente e il vice presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e Fabrizio Sala e il presidente della Federazione delle aziende italiana per l’aerospazio, difesa e sicurezza (Aiad) Guido Crosetto. In rappresentanza del governo, è intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, delegato dal premier Giuseppe Conte per la gestione della politica spaziale e aerospaziale. A lui spetta la guida della grande novità introdotta con la riforma della governance nazionale: il Comitato interministeriale per lo Spazio (Comint), reduce dalla sua recente riunione in cui sono stati approvati gli Indirizzi di governo, primo passo verso il Documento strategico nazionale.

DIECI ANNI DI CLUSTER

“In questi anni abbiamo dato vita ad un progetto senza precedenti nella centenaria storia che vanta sul nostro territorio l’industria aerospaziale”, ha detto Vellerani ricostruendo i dieci anni del Cluster. “Abbiamo dato un’unica voce alle istanze delle imprese nei confronti delle istituzioni e siamo riusciti a promuovere nei più importanti eventi internazionali del settore tutto il sistema lombardo con un’unica immagine, portando con noi numerose piccole e medie imprese che prima non avevano accesso alle più prestigiose vetrine mondiali”. Così, ha rimarcato, “abbiamo fatto da elemento di congiunzione tra le Pmi e i grandi operatori che hanno potuto confrontarsi su un piano tecnologico condiviso e su progetti di filiera e supply chain”.

L’ESIGENZA DI INVESTIRE

Risultati incoraggianti, in cui in pochi sembravano credere dieci anni fa, quando il Cluster partì con una decina di soci, oggi arrivati a quota 88. Eppure, non è solo il momento di festeggiare. La competizione internazionale si è fatta più agguerrita, rendendo necessaria una nuova spinta per il settore. “Dobbiamo tornare a investire subito, anche su territori che da analisi superficiali possano sembrare privi di particolari problematiche”, ha notato Vallerani. “Occorre farlo immediatamente, cercando di accompagnare la trasformazione tecnologica, dei prodotti e dei processi che le nostre imprese stanno vivendo”. La questione è il mantenimento delle competenze acquisite. D’altra parte, ha rimarcato il presidente del Cluster lombardo, “il settore che non perdona: o ci sei quando partono i nuovi programmi oppure accumuli ritardi che ti bloccano per decenni; i gap non si recuperano: semplicemente non ci possiamo permettere che si aprano”.

IL RUOLO DEL GOVERNO E DEL PRIME CONTRACTOR

Rassicurazione sono arrivate da Giorgetti: “La tutela finanziaria per questo settore ci sarà”. Da parte sua, ha promesso la propria disponibilità anche il campione nazionale Leonardo, che realizza acquisti sulla filiera lombarda per 731 milioni di euro annui, impegnando sul territorio circa 6.500 addetti. “Crescere in modo solipsistico per noi è impossibile”, ha notato l’amministratore delegato Alessandro Profumo, ricordando il lancio (lo scorso giugno) del progetto Leap 202, finalizzato a rendere più efficiente la propria supply chain in vista delle tante sfide del mercato. Si tratta, ha rimarcato il manager, di “una sorta di accompagnamento per sostenere e far crescere i nostri fornitori; se loro diventano più forti saremo più forti anche noi”.

UNA CABINA DI REGIA PER LA DIFESA

A livello nazionale, questo tentativo potrebbe tradursi nella creazione di una Cabina di regia in seno a palazzo Chigi dedicata alla Difesa. “Lo schema del Comitato interministeriale nato per lo Spazio – ha spiegato Vallerani – pensiamo debba essere replicato anche al comparto della Difesa”. L’idea è sul tavolo da tempo, e conta tra i suoi sostenitori e promotori il sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi. Sulla questione è a lavoro il dicastero di palazzo Baracchini, guidato da Elisabetta Trenta che, da mesi, evidenza l’esigenza di mettere insieme le forze. Poi, “di fronte alle nuove dinamiche internazionali e alle alleanze che stanno nascendo – ha rimarcato il presidente del Cluster lombardo – occorre ovviamente mantenere un piede in Europa, ma serve anche allargare lo sguardo in maniera sempre più convinta agli Stati Uniti”.

I NUMERI DELL’AEROSPAZIO LOMBARDO

D’altra parte, fare sistema crea benefici. A dimostrarlo sono proprio i dati dell’aerospazio lombardo. Gli ultimi dati (relativi ai primi nove mesi dello scorso anno), mostrano una crescita del 57% delle esportazioni, parti a 1,39 miliardi di euro. Eppure, notano gli esperti, si tratta di un inizio di risalita dopo anni di ribasso. Ora, occorre sostenere il rilancio, forti dei numeri che rendono la Lombardia una vera e propria “regione aerospaziale”. Il settore può contare nella Regione di filiere complete per elicotteri, aerei e satelliti, con 220 imprese (di cui l’88% rappresentato da Pmi) e 16mila addetti.

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