Ciò che non funziona è proprio il concetto di chiudere i bisogni, i desideri, i luoghi, le città, i rapporti (economici), per legge. Se qualcosa non andava, durante le domeniche per alcuni lavoratori, si lasciasse alla contrattazione. I sindacati degli ultimi anni hanno dimostrato di avere più a cuore una visione di insieme, più il bene comune che il solo iscritto. Perchè ogni lavoratore fa parte della società, migliore è questa, migliore sarà la sua qualità della vita. La politica la inviterei a interessarsi della soluzione: spingere a occupare più persone rispetto alle scelte aziendali di optare per gli straordinari. Agevoli la prima soluzione con detassazione, con maggiori servizi.
A noi deve stare a cuore riappropriarsi degli spazi, del bisogno di stare insieme, di quella comunità che altrimenti abbiamo subappalto per forza solo a internet.
Il bene comune, l’accessibilità, la cultura.
Non il bene privato chiuso: il bene pubblico aperto.
Pubblico e privato
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