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Il trasporto aereo e le opportunità per l’Italia. Il punto di Antonio De Palmas (Boeing)

Il 2018 conferma un altro anno di forte crescita del trasporto aereo e dell’aerospazio in generale, nonostante tensioni geopolitiche e rallentamenti economici. Per la prima volta nei suoi oltre 100 anni di vita, Boeing ha superato i 100 miliardi di dollari di fatturato, confermando non solo la salda leadership nel settore aerospaziale, ma entrando di slancio nella lega dei campioni industriali globali.

Il dato ha un forte significato anche per il nostro rapporto con l’Italia. La partnership tra Boeing e il sistema aerospaziale italiano ha infatti quasi 70 anni e si appresta a proiettarsi verso il prossimo decennio destinato a cambiare radicalmente l’industria aerospaziale e la mobilità in generale. Si tratta di un rapporto profondamente consolidato che continua a concretizzarsi attraverso il coinvolgimento delle aziende nazionali nei grandi programmi di sviluppo (basti per tutti citare quella con Leonardo sul programma 787) così come attraverso la valorizzazione di programmi italiani su nuovi mercati (esemplare in tal senso il recente contratto con l’Air Force americana per il MH-139 di Leonardo).

Credendo nel sistema Italia, inoltre, continuiamo a sviluppare iniziative sul territorio dirette ad aumentare le potenzialità delle aziende con cui Boeing già lavora e, al tempo stesso, scoprirne di nuove che possono esprimere capacità interessanti per i nostri programmi sia commerciali che di difesa. La partnership con le aziende del territorio rappresenta per Boeing un impegno a sostenere lo sviluppo delle capacità e specializzazioni delle Pmi italiane, per dare nuove opportunità di crescita e segnare un impatto positivo sull’occupazione del Paese, a partire da regioni come Campania e Puglia. Il volume di lavoro con fornitori sia di prima che di seconda fascia ha infatti registrato una crescita importante e un trend in ascesa. Secondo i risultati del recente Oxford Economics Study – che analizza l’impatto occupazionale dell’azienda nei vari Paesi europei – in Italia Boeing si conferma un importante player industriale con più di 16.000 posti di lavoro generati dalle sue attività. Tale valore segna un aumento del 30% rispetto ai dati del 2013.

Questa traiettoria di crescita sarà definita da due elementi di novità nei prossimi anni. In una prospettiva a breve termine, vediamo un forte focus sul settore dei servizi post vendita, inclusa la manutenzione dei velivoli, sia per quel che riguarda l’aviazione civile che il settore difesa. Oggi i servizi rappresentano infatti il 70% del valore di un prodotto e quindi un mercato molto importante da sviluppare e consolidare con aziende locali. Per molte imprese presenti sul territorio, e per Boeing il futuro passerà in maniera importante attraverso il mercato della fornitura di servizi.

L’altra sfida che ci attende è rappresentata dalla disruption tecnologica e di modelli di business ormai già in corso. Anche in questo caso, la capacità di integrare le nuove tecnologie disruptive come Internet of things, intelligenza artificiale, machine learning, guida autonoma, elettrificazione, data analytics nei prodotti e nei processi produttivi definirà sempre più la competitività di un’azienda aerospaziale e sarà determinante per rimanere rilevanti e spostarsi in alto nella catena del valore.

L’affermazione di Boeing come campione industriale globale, associata a una salda leadership nelle nuove dinamiche aerospaziali, rappresenta una buona notizia per l’Italia. Ma affinché sia Boeing che le aziende italiane possano beneficiare appieno di nuove opportunità in un contesto globale decisamente più complesso e affollato di competenze e ambizioni rispetto a solo un decennio fa, è necessario che Boeing diventi maggiormente integrata con il sistema nazionale. Un’integrazione più profonda sarebbe dunque il veicolo più diretto per aumentare la qualità e la quantità delle sinergie con il sistema-Paese, con importanti ricadute in termini di sviluppo tecnologico, di occupazione e, in definitiva, di posizionamento competitivo dell’industria italiana nel nuovo panorama globale in forte evoluzione.


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