L’Ucraina, che sta proseguendo sulla strada delle riforme e, allo stesso tempo, il sempre fondamentale aiuto dell’Unione europea. Questo l’argomento principale di cui si è discusso al dodicesimo forum Europa-Ucraina. E tra panel e discussioni approfondite, i partecipanti all’evento hanno potuto visitare la Fiera dell’Est, giunta al suo terzo appuntamento, seguita dal Forum Slovacco che si è tenuto per la prima volta dopo la sua creazione durante il Forum Economico di Krynica nel 2018.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Da una parte le elezioni europee che quest’anno attireranno senza dubbio l’attenzione sul cambio di vertici nelle istituzioni piuttosto che sulla politica estera dell’Ue. Dall’altra c’è l’Ucraina per la quale, in questo 2019, si prevedono comunque momenti importanti e proficui per il suo percorso di normalizzazione. Innanzitutto le elezioni presidenziali e del parlamento in autunno. La definizione, poi, delle future direzioni politiche della popolazione e, di conseguenza, una svolta sullo sviluppo del Paese.
Bisogna sottolineare però, come proprio le elezioni in Europa potrebbero comportare uno svantaggio per l’Ucraina, poiché si potrebbe abbassare l’attenzione del continente per la situazione sempre critica del Paese. Un timore particolarmente rilevante al momento, considerata anche l’intensificazione delle attività russe nello stretto di Kerch, che ha quasi portato a una riescalation del conflitto. “Abbiamo bisogno del supporto militare. Supporto come quello offerto dagli Stati Uniti, che fornisce all’Ucraina moderni armamenti difensivi. Per Kiev, la cooperazione transatlantica con i Paesi occidentali è estremamente importante”, ha sottolineato in proposito l’ex ministro degli affari esteri dell’Ucraina Borys Tarasyuk.
GLI OBIETTIVI
La situazione instabile nell’est del Paese rende visibile il fatto che gli ucraini non possono concentrarsi in maniera ottimale sulla riforma del loro Paese. L’Ucraina ha bisogno di miglioramenti in settori come quello sanitario, di modernizzazioni delle leggi, di investimenti e anche per quanto riguarda le infrastrutture di base. E un miglioramento completo è possibile solo dopo aver effettuato investimenti strutturali di miliardi di dollari all’anno. Inoltre, è necessario un enorme sostegno politico, compreso quello della Polonia.
“Per valutare la politica orientale polacca, è assolutamente necessario ricordare i postulati polacchi formulati al momento del rilancio dello stato ucraino. Oggi, l’Ucraina indipendente e sovrana consolida il suo stato combattendo contro la Russia, proprio come hanno sempre fatto i polacchi, con il nostro sogno di libertà che alla fine si sta avverando. Questa opportunità dovrebbe essere il punto di partenza per un serio dibattito sui nostri nuovi obiettivi politici nei confronti dell’Ucraina. Prima di tutto, non dovremmo imporre nulla agli ucraini. In secondo luogo, sono necessarie idee nuove e originali, ambiziose come la visione di un’Ucraina europea indipendente”, ha detto il presidente del Consiglio programmatico del Forum Zygmunt Berdychowski.
LE PROSPETTIVE COMUNI DEL FORUM SLOVACCO
La prima edizione del Forum Slovacco, andato in scena subito dopo quello ucraino, ha dimostrato che lo scambio reciproco di esperienze può rafforzare in maniera consistente un Paese a livello mondiale. E la Polonia ha l’ambizione di diventare il leader della regione. “L’Europa centrale e orientale ha finalmente imparato a cooperare. Il nostro futuro sarà basato su tutto quello che costruiamo per noi stessi. Abbiamo bisogno di più progetti comuni in modo da non dover cadere nella sfera di influenza delle potenze orientali o occidentali. Come la prima grande sfida per la regione, immagino l’espansione della connessione di trasporto Nord-Sud, e come la seconda: la creazione di nuovi valichi di confine e infrastrutture stradali e ferroviarie”, ha dichiarato Marek Kuchciński, presidente del Sejm della Repubblica di Polonia.
I PREMIATI DAL FORUM
Durante la dodicesima edizione del Forum Europa-Ucraina, Jan Malicki, lo storico e il direttore di lunga data del Centro degli Studi Orientali dell’Università di Varsavia e Ihor Tsependa, presidente dell’Università dei Carpazi a Ivano-Frankivsk, hanno vinto il premio Carpazi Europa dei Valori Comuni di quest’anno. Il premio è stato istituito per onorare le persone e le istituzioni dei Paesi Carpazi, le cui azioni hanno contribuito alla promozione di valori europei comuni nell’Europa centrale e orientale e hanno influenzato lo sviluppo della cooperazione e del dialogo nella regione.