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Alitalia e il futuro dell’aviazione. Toninelli apre la Conferenza nazionale sul trasporto aereo

La compagnia di bandiera deve restare tale, ha detto l’ad di Ferrovie Gianfranco Battisti. L’obiettivo, ha aggiunto il ministro Danilo Toninelli, non è salvarla, ma rilanciarla e renderla un vettore nazionale competitivo. Per il nuovo piano industriale è possibile uno slittamento dei tempi rispetto alla deadline del 31 marzo, ma è questione di una decina di giorni, ha rimarcato il sottosegretario Armando Siri. È il dossier Alitalia a farla da padrone nella giornata di apertura della Conferenza nazionale sul trasporto aereo, la due-giorni in scena a Roma organizzata dal ministero dei Trasporti con l’ambizione di “fare sistema”, riunendo tutti gli attori coinvolti per affrontare le sfide del futuro, a partire dalla necessità di adattare il sistema infrastrutturale a una crescita che si preannuncia impressionante.

IL VALORE DEL COMPARTO

D’altronde, ha spiegato il sottosegretario Siri, coordinatore della conferenza, “il trasporto aereo vale il 3,6% del Pil, e rappresenta dunque un settore più che strategico per il Paese”. Con 184 milioni di passeggeri registrati nel 2018 nel nostro Paese, la sfida è rappresentata dagli elevatissimi tassi di crescita attesi nei prossimi anni, con l’obiettivo di accogliere 250 milioni di passeggeri nel 2030. Per questo, ha notato il sottosegretario in quota Lega, “per la prima volta abbiamo riunito tutto il comparto” al fine di “tracciare le prospettive del futuro”. La parola d’ordine è “sintesi”, ha aggiunto Siri, “perché se non c’è la sintesi rischiamo di zoppicare, mentre uniti possiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”.

LA CONFERENZA A ROMA

E così a Villa Miani si sono ritrovati i grandi player del settore, con Enac, Enav, Leonardo, Assaeroporti e Ferrovie dello Stato quali partner dell’iniziativa, rappresentati per l’occasione dai rispettivi vertici: Nicola Zaccheo, Roberta Neri, Alessandro Profumo, Fabrizio Palenzona e Gianfranco Battisti. Nel pomeriggio, i lavori sono stati articolati in quattro panel, dedicati a: trasporto aereo tra regolazione e mercato; innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile; i protagonisti del trasporto aereo; e il sistema aeroportuale nazionale e reti aeroportuali. Domani, toccherà al sottosegretario Siri presentare un documento di sintesi dei lavori, che sarà la base per la strategia futura del dicastero. Per Toninelli, che ha inaugurato la Conferenza, la strada da percorrere è quella “dell’intermodalità”, evidente ad esempio nella scelta di Ferrovie per il dossier Alitalia, considerata dal numero uno del Mit il frutto “di una visione lungimirante e di lungo termine”. Così, per l’intero settore del trasporto “il modello operativo che abbiamo scelto riguarda il mettere al tavolo tutti gli interlocutori” in modo da “portare avanti le scelte migliori” e muovere proposte “che arriveranno sui tavoli ministeriali e in parlamento”.

“FARE SISTEMA”

L’evento è “il metodo giusto per affrontare i problemi che abbiamo davanti, che per fortuna sono in questo caso problemi di sviluppo”, ha notato il presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona, esprimendo il bisogno “di regole certe che tengano conto del mercato, degli operatori e della tutela del passeggero”. Riunire i vari stakeholder a Villa Miani rappresenta“un’incredibile opportunità di confronto” anche per il neo presidente di Enac Nicola Zaccheo, che ha sottolineato l’esigenza di “pensare a nuovi sistemi e a rafforzare l’intermodalità dei trasporti” per affrontare un crescita del traffico che potrebbe portare alla “saturazione delle capacità attuali”.

IL RUOLO DI ENAV…

Una sfida che anche Enav è pronta a cogliere, come spiegato dall’ad Roberta Neri, ricordando il ruolo della società nell’offrire i servizi di navigazione a tutti gli aeromobili che attraversano, atterrano o decollano sul Bel Paese. Con l’aumento cospicuo previsto, c’è bisogno di “un grosso sforzo in termini di ammodernamento, per far sì che nostri sistemi e i nostri strumenti abbiano efficacia e performance di qualità, ma anche per aumentare la capacità del nostro spazio aereo in maniera sicura e performante”, ha aggiunto la Neri. Per farlo, Enav ha messo in piedi un programma di investimenti di 650 milioni fino al 2020, focalizzato proprio su innovazione, nuove tecnologie e formazione dei controllori di volo.

…E DI LEONARDO

Sulla stessa linea si collocano i progetti di Leonardo nell’ambito del controllo del traffico aereo, ritenuto dalla One Company “un nostro core business”, ha spiegato l’ad Alessandro Profumo. Un’opportunità “importante” sul fronte internazionale, considerando che l’azienda ha oltre 300 centri di gestione e 80 simulatori per addestramento avanzato in tutto il mondo. I radar di sorveglianza (primari e secondari) forniti da Leonardo sono 700, a cui si aggiungono i 400 radar meteo in oltre 80 Paesi e sistemi di comunicazione in più di 600 aeroporti. Per questo, ha detto Profumo, il settore “è quello dove abbiamo maggiore proiezione internazionale”, compreso il contesto europeo con i programmi Sesar, Clean Sky e Parsifal, rispettivamente dedicati alla gestione del traffico aereo, alla riduzione delle emissioni e alla de-carbonizzazione.

IL DOSSIER ALITALIA

Eppure, tanti riflettori erano puntati sul dossier Alitalia. Tra i partner della Conferenza a Villa Miani c’è anche Ferrovie dello Stato, reduce dalla missione Usa dell’ad Battisti, una trasferta che ha assicurato una partecipazione iniziale tra il 10 e il 15% degli americani di Delta al progetto italiano sulla compagnia di bandiera. Parallelamente si è però sfilato il vettore britannico easyJet, complicando una situazione già intricata su cui il ruolo di primo piano di un consorzio statale resta l’unica certezza, compreso un 15% che arriverebbe dal Mef come conversione del prestito ponte. Il termine del 31 marzo per la presentazione del piano industriale sembra tuttavia stringente, e lo stesso Battisti non ha escluso un possibile slittamento che comunque (“sicuramente”) non andrebbe oltre Pasqua. Un approccio confermato dal sottosegretario Siri, secondo cui “è importante coinvolgere partner industriali ma non a qualunque condizione”. Così, “se anche ci fosse una piccola finestra temporale oltre il 31 marzo, non si tratterà di un tempo lungo; con dieci giorni in più non muore nessuno”, ha notato infine, confermando la “fiducia nei protagonisti a cui abbiamo affidato questo compito delicato”.



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