Il Global Digital Report del 2019 ha delineato un quadro interessante sia per il mondo dei pagamenti digitali sia per quello delle cryptovalute, anche se in assenza di un trend definito sul piano della correlazione tra aree geografiche e ricchezza delle stesse, che generalmente è calcolato in termini di Pil pro capite.
Sul fronte delle cryptovalute, osserviamo due trend definiti. Da un lato, queste stanno trovando una sempre maggiore adozione in Paesi considerati generalmente in via di sviluppo, in primis il Bitcoin. È noto come in Paesi con iperinflazione e forte instabilità valutaria sia sistematico il ricorso ad altre valute e/o forme di pagamento, specie quando i governi intervengono direttamente sul sistema bancario per forzare la popolazione all’uso della valuta locale. Dall’altro le crypto stanno trovando applicazione anche in Paesi considerati sviluppati quali Svizzera e Corea del Sud. Infatti, non è un caso che questi siano all’avanguardia nel settore e stiano producendo i più significativi sforzi nel lancio di cryptovalute nazionali. Tale svolta digitale risponde, soprattutto, alla volontà di sfruttare la tecnologia Dlt (Decentralized Ledger Technology) per aumentare trasparenza, efficienza del sistema dei pagamenti ed economicità delle transazioni, contrastando, potenzialmente sempre più incisivamente, evasione fiscale ed altre attività illecite.
Come già sottolineato, il peso del Bitcoin nello sviluppo del settore crypto non può essere sottovalutato. In diversi Paesi questo si è affermato in risposta alla necessità di effettuare o ricevere pagamenti fuori dal sistema bancario e, di conseguenza, non essere soggetti a fenomeni quali il congelamento dei conti. Premettendo come un sistema monetario non regolamentato sia insostenibile per qualsiasi società, il senso del fenomeno Bitcoin in alcune aree del mondo è quello di rivendicare una libertà economica e una sorta di autodeterminazione, monetaria in questo caso.
Sul fronte dello sviluppo del mobile banking, la sua crescita non è fenomeno recente, come testimoniato dall’andamento di MobilePayments, CopyPortfolio (che investe in primarie società del settore dei pagamenti digitali.
Sul piano geografico, la crescita di questi anni è in larga misura spinta dai mercati in via di sviluppo, ma tuttavia il panorama dei pagamenti digitali è complessivamente incerto per via della compresenza di diversi player: banche, esponenti del mondo Fintech e soggetti incumbent di diversa origine industriale. Tutti devono affrontare una complessità sia tecnica sia normativa nello sviluppo di un ecosistema globale del settore di pagamenti.
I mercati in via di sviluppo stanno guidando la crescita del mondo cashless, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) pari a circa il 12,7% fino al 2021, dopo una crescita del 10,1% nel 2015-16, che ha visto il volume totale delle transazioni cashless raggiungere i 482,6 miliardi (Fonte: World Payment Report – 2018).
La crescita è spinta dai mercati emergenti, soprattutto Russia (CAGR pari al 36,5%), India (33,2%) e Cina (25,8%) come principali aree di crescita durante il 2015-16. Minore è il tasso di crescita dei mercati maturi (7% su base annua). Entro il 2021, i mercati emergenti dovrebbero rappresentare oltre la metà delle transazioni cashless nel mondo e superare per la prima volta i mercati maturi. Numeri elevati se letti alla luce delle sfide che il settore deve fronteggiare: in primis, le complessità normative, lo sviluppo delle tecnologie finalizzate al lancio di nuovi metodi di pagamento e, infine, l’evoluzione di sistemi di cyber security.
