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Mentre il governo discute a Palermo il 5G cinese è già in programma

“Non vogliamo svendere Palermo, ma rafforzarla sotto il profilo geopolitico presentandone tutte le potenzialità economiche”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando. Tra i progetti che la Cina intenderebbe avviare a Palermo c’è anche la rete 5G. “Un progetto – è stato scritto dal comune palermitano in un documento presentato ieri dal sindaco – che può rappresentare un importante fattore di sviluppo per il territorio in grado di abilitare la creazione di servizi innovativi”. Lo scenario immaginato è di “un investimento iniziale in una infrastruttura 5G, con copertura offerta in alcune aree strategiche della città (Università, percorso Arabo Normanno, il porto), da dare in gestione agli operatori che hanno acquisito le licenze del 5G“.

Il presidente cinese, Xi Jinping, sarà sabato a Palermo e la Sicilia gli apre le porte. Mentre il governo a Roma e, soprattutto gli uomini più vicini a Salvini mettono paletti sulla possibilità che il 5G e il settore delle telecomunicazioni possa essere parte dell’accordo con Pechino, nel capoluogo siciliano si firma un dossier dove si parla chiaramente di dare in gestione ad aziende cinesi le licenze per il 5G. Il settore delle telecomunicazioni è inserito nella bozza che sta circolando in queste ore e che oggi, in Parlamento, il presidente del consiglio Giuseppe Conte dovrà illustrare sia alla Camera che al Senato.

Nel frattempo i membri dell’esecutivo parlano di rafforzare la golden power per mettere in sicurezza le infrastrutture critiche del Paese, ma nel frattempo, mentre si decide, a Palermo si dà un’accelerata. E poi non si dica che al Sud c’è poca voglia di lavorare…

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