Finalmente Nicolás Maduro ha riconosciuto l’indiscutibile crisi umanitaria che vive il Venezuela. Dopo quattro blackout in meno di un mese, i venezuelani sono sprofondati in un’emergenza senza precedenti: non ci sono acqua ed elettricità, scarseggiano cibo e medicine, molti ospedali hanno chiuso le porte. Riuscire a comunicare è impossibile.
Di fronte a questo lugubre scenario, il regime socialista non ha avuto altra scelta che accettare l’aiuto offerto dalla Croce Rossa. Finalmente.
Per il senatore e presidente dell’Interparlamentare italiana, Pier Ferdinando Casini, Maduro non poteva non ammettere, a questo punto, quanto sta accadendo in Venezuela. In una conversazione con Formiche.net, Casini ha spiegato che “la crisi umanitaria, purtroppo, è più forte delle ostinazioni del regime di negare la realtà. È un non fatto. Il regime non riesce a gestire l’emergenza che si vive sul mancato servizio elettrico […] E gli unici a soffrire sono i venezuelani”.
Casini, da sempre impegnato nella causa venezuelana, considera false le accuse di Maduro contro gli Stati Uniti: “L’ingerenza è quella della Russia e la Cina. I russi hanno inviato soldati e materiale bellico in Venezuela. Questa è la vera interferenza”.
Dopo l’ammissione della crisi umanitaria da parte di Maduro, è il momento che il governo assuma una posizione a fianco ai Paesi alleati: “L’Italia deve assistere i connazionali residenti in Venezuela, che sono in difficoltà. E mai come ora è necessario riconoscere la legittimità del presidente del Parlamento, Juan Guaidó”. Il governo ad interim di Guaidó, nominato secondo l’articolo 233 della Costituzione venezuelana, è un simbolo del ripristino del sistema democratico in Venezuela.
“Credo che anche gli americani abbiano chiesto a Luigi Di Maio a Washington di compiere questo passo definitivo – ha aggiunto Casini -. Ma il fatto che il vicepremier non riconosca più Maduro come presidente è un passo avanti, ma manca ancora”.