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Maduro ammette la crisi umanitaria. In arrivo gli aiuti della Croce Rossa

Ci sono voluti almeno quattro anni perché Nicolás Maduro ammettesse – anche se velatamente – che in Venezuela c’è una crisi umanitaria.

Secondo il quotidiano americano The New York Times, la Croce Rossa ha annunciato che tra due settimane comincerà a distribuire medicine e alimenti per i venezuelani. L’organizzazione internazionale avrebbe avuto l’autorizzazione governativa per poterlo fare, che sarebbe il primo riconoscimento del regime della situazione d’emergenza del Paese.

Il Venezuela attraversa una profonda crisi economica e sociale, degenerata in crisi umanitaria, come aveva sottolineato qualche mese con uno studio l’organizzazione Human Rights Watch. La Bbc sostiene che il piano di azione della Croce Rossa in Venezuela è equiparabile solo a quello realizzato in Siria.

Secondo il presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, circa 650mila persone potranno beneficiare di quest’assistenza. Ovviamente il piano non risolve la crisi – soprattutto sanitaria – che attraversa il Paese, ma può considerarsi un buon inizio. “Se tutti rispettano quanto si è discusso, l’operazione sarà simile a quella della Siria in quanto a numero di persone assistite”, ha aggiunto Rocca.

La Croce Rossa ha però avvertito che non si permetterà che la consegna di aiuti sia strumentalizzata nel confronto tra il presidente ad interim, Juan Guaidó, e il regime di Nicolás Maduro. Durante il processo di consegna collaborerà la Chiesa cattolica e sarà denunciato qualsiasi tentativo di ostruzione.

Milioni di venezuelani patiscono la fame e più della metà della popolazione ammette che non mangia tre volte al giorno. L’inflazione è di 1.800.000%, secondo il Fondo Monetario Internazionale. Lo stipendio minimo di 18.000 BsF (circa 4 euro) basta per comprare soltanto un chilo di formaggio. Per le Nazioni Unite, un quarto della popolazione (circa 7 milioni di persone) hanno bisogno di assistenza umanitaria. Varie organizzazioni internazionali denunciano l’aumento della denutrizione e il ritorno di malattie croniche.

L’Unione europea aveva stanziato 50 milioni di euro per contribuire a risolvere la crisi venezuelana (inizialmente sono stati erogati 117,6 milioni di euro per la regione), mentre gli Stati Uniti 20 milioni di dollari. Tuttavia, il protocollo internazionale richiede che sia riconosciuta la crisi umanitaria per permettere l’ingresso degli aiuti.

Invece dalla Cina sono arrivate 65 tonnellate di medicine e materiale medico, secondo il vicepresidente economico di Maduro, Tareck El Aissami. E dalla Russia un altro carico di farmaci e materiale chirurgico.

Una fonte della Croce Rossa ha dichiarato al quotidiano di Miami El Nuevo Herald che sono stati consultati “tutti i poteri del Venezuela”, per garantire l’arrivo degli aiuti: “I nostri volontari avranno la garanzia di potere agire. Siamo indipendenti, neutrali e imparziali. In caso contrario, non sarebbe aiuto umanitario”.

Con l’ammissione di Maduro sarà possibile agevolare l’ingresso di altri risorse per assistere l’emergenza dei venezuelani.


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