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Michele Cappone: innovare è pensare fuori dagli schemi e non aver paura di sostenere le proprie idee

Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro. Persone che hanno fatto loro il proverbio africano “Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa” e che sanno che la vera innovazione è quella condivisa in grado di generare benessere per la collettività.
Quest’intervista fa parte della rubrica Innovatori pubblicata su www.robertorace.com.
Uno spazio in cui proviamo a raccontare le storie degli Innovatori, a scoprirne modi di pensare, predilezioni e visioni del mondo. Cercando di capire meglio cosa ci riservano presente e futuro.

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“Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza” è la frase presa a prestito da Greta Thunberg che riassume perfettamente il pensiero di Michele Cappone assieme al desiderio di porsi sempre traguardi ambiziosi e alla innata capacità di pensare “out of the box”. Il proverbiale ottimismo che lo caratterizza e che lo aiuta ad affrontare serenamente anche le prove più difficili rappresenta l’ulteriore ingrediente fondamentale per affrontare le sfide più impegnative.
Laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi, ha iniziato la sua carriera in Arthur Andersen per poi trasferirsi in Interbanca dove, per oltre dieci anni, si è dedicato a seguire gli investimenti diretti della banca nel capitale di rischio delle aziende. Dal 2011 ha avviato una nuova iniziativa imprenditoriale dando vita, in partnership con L&B Partners, ad una piccola holding di investimento attraverso cui promuove nuove iniziative nell’ambito del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, cercando di cogliere tempestivamente le opportunità derivanti dal processo di transizione energetica in atto e, più in generale, dal continuo progresso tecnologico. È tra i fondatori ed è Presidente di Evolvere, azienda leader nella generazione distribuita nel nostro Paese.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. È innovatore chi sa pensare fuori dagli schemi, chi sa cogliere ed interpretare il cambiamento, chi non ha paura di mettersi in gioco, di osare e percorrere nuove strade per individuare le soluzioni più efficaci o cogliere nuove opportunità.
Fondamentali sono la curiosità e la fantasia e un pizzico di sana incoscienza!

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Stiamo assistendo ad un continuo susseguirsi di innovazioni in tutti i campi e il processo è in evidente accelerazione.
E’difficile individuare l’innovazione più “disruptive” mentre più facile affermare come ci siano numerosi “megatrends” che caratterizzeranno i prossimi anni tra cui quello a cui sono più vicino è probabilmente il tema della “sostenibilità“, non solo dal punto di vista ambientale ma anche (e forse soprattutto) sociale.
Non a caso, coerentemente con tale visione, Evolvere è stata tra le prime aziende italiane ad aver ottenuto nel 2017 la certificazione BCorp che identifica le società particolarmente attente alle tematiche ESG.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. È leader chi ha una visione e sa tradurla poi in azioni concrete, coinvolgendo e motivando… chi sa fare sintesi e guidare un’organizzazione permettendole di prosperare in un mondo che cambia in continuazione.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Mio nonno: una persona semplice ma estremamente curiosa a cui, pur avendo vissuto quasi cent’anni, non ho mai sentito dire “ai miei tempi…” ma sempre “l’anno prossimo…” in quanto viveva il presente ma era costantemente proiettato verso il futuro, grazie anche ad una grandissima dose di ironia.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Non ho grandi paure… ho un innato ottimismo che mi fa vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e una opportunità dietro ogni minaccia… mi spaventa l’ignoranza e forse il fatto che oggi troppo spesso merito e competenze siano visti da tanti come una colpa ma penso che anche in questo caso alla lunga il buon senso prevarrà e si tornerà ad attribuir loro il corretto valore!

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Mi affascina il cambiamento in corso nel settore energetico, una rivoluzione che sta stravolgendo paradigmi consolidati e che, come in molte altre industrie, ha il “dato” al centro, beneficiando dello sviluppo di molteplici nuove tecnologie abilitatrici (IoT, analytics, blockchain,…) per supportare nuovi modelli di business e favorire l’affermarsi di nuove iniziative trasversali a molteplici settori (telecom, mobilità,…), caratterizzate da un forte connotato di “sostenibilità”.
Tanto Evolvere quanto il nuovo progetto portato avanti attraverso Energy Platform Group rappresentano due iniziative assai innovative e per certi versi complementari che hanno l’obiettivo di interpretare il processo di transizione energetica in corso e proporre risposte originali alle nuove opportunità offerte dal mercato.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. È emozionante porsi traguardi ambiziosi (e possibilmente superarli) mentre lascia l’amaro in bocca vedere chi non sa valorizzare i propri talenti. Non sopporto ipocrisia, malafede e falsità.



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