Sul grande schermo, in anteprima abbiamo visto ieri ospiti di Rai Cinema, il film in uscita il 14 marzo, 01 Distribution. Torna in scena Pif, dalle passioni ai momenti di felicità.
Un’occasione per rivedere vecchi amici, i nostri momenti spensierati e non.
Pif e un testo che diceva “Noi italiani abbiamo un sacco di passioni, e ogni giorno ce n’è una nuova”. Tim, conoscendo la sua spiccata curiosità, gli aveva chiesto: Pif, perché non vai in giro per il Paese a scoprire come i telefonini, i tablet, i computer, Internet stanno cambiando queste passioni? E lui aveva detto: ma certo, Tim, che problema c’è? Era il 2014 e nasceva un testimonial. Da allora qualche anno è passato, ma è rimasta la stessa attenzione ai ‘Momenti di trascurabile felicità’ da domani in sala (ieri in anteprima al cinema Warner di piazza della Repubblica a Roma), un film diretto da Daniele Luchetti e liberamente tratto dai libri di Francesco Piccolo, distribuito da 01Distribution con la produzione di IBC movie e Rai Cinema.
È una commedia in cui Paolo (Pif), ha a disposizione la sua ultima ora e 32 minuti per fare i conti con i punti salienti della sua vita. Quali? Anche queste domande a cui da sempre non sapeva trovare risposte. “Ma la luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo? Perché il primo taxi della fila non è mai davvero il primo? (E devi vagare). Perché il martello frangi vetro è chiuso spesso dentro una bacheca di vetro, che per aprirla servirebbe un oggetto frangi vetro il quale se lo trovassi in situazioni di emergenza lo utilizzeresti direttamente per infrangere il vetro (per cui ti serviva il frangi vetro; metafora di tante situazioni). E venendo ai sentimenti, che dire di quella frase: “ti penso spesso, ma non tutti i giorni”, che sembra all’inizio una cosa bella, ma il protagonista si interroga su quanto bella non sia davvero. Il film vede nel cast Thony, che interpreta Agata, amorevole e risoluta moglie di Paolo, e Renato Carpentieri, che veste i panni di un angelo che accoglie le anime trapassate in una sala d’attesa che sembra un ufficio pubblico. Ricopre anche un ruolo di “detentore” del tempo e di grande saggezza, che però deve a Paolo quell’ora e mezza in più di vita per un errore: non aver tenuto in debito conto i minuti di salute guadagnati grazie alle tante centrifughe allo zenzero bevute. A volte sulla terra sopravvalutiamo lo zenzero.
Il racconto della vita di Paolo, racchiuso in questa ora e mezza dopo il suo incidente mortale con il motorino, (non si passa col rosso neanche quando tutti sono fermi all’incrocio, e le regole come vuole insegnargli sua figlia, hanno una ragion d’essere e vanno rispettate sia quando tutti lo fanno e ti illudi quindi che la tua eccezione non faccia male a nessuno, sia quando sei l’unico) è ambientato in una Palermo tranquilla. Qualche spunto di riflessione e di quotidianità, che riesce a far emergere la profondità dalle piccole cose. Ed è così che lo spettatore può ritrovare se stesso grazie anche alle belle musiche. Bravi anche Angelica Alleruzzo (Aurora, la figlia) e Francesco Giammanco (Filippo, il figlio).
La voce narrante di Pif accompagna in un viaggio ironico tra le cose della vita di tutti noi, spingendoci a pensare che forse non ci sono momenti di trascurabile felicità perché la felicità non va mai trascurata, per breve o di routine che sia. E ci fa pure sperare che in fondo una soluzione e una via d’uscita c’è per ogni situazione. Anche per dare il giusto addio a famiglia e amici.
Ps. Gli accenti sono tutti rigorosamente all’insegna di un marcato siciliano. E anche i passaggi a livello sono tipici. Oggi, è già quel giorno di (non trascurabile) felicità.
I passaggi a livello della propria vita. Con Pif al cinema
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