Un problema di taglie sta mettendo in imbarazzo la Nasa. È saltata la passeggiata spaziale tutta al femminile per le astronaute americane Anne McClain e Christina Koch, prevista per il prossimo venerdì all’esterno della Stazione spaziale internazionale (Iss), la piattaforma che orbita intorno al nostro pianeta. Ad accompagnare la Koch sarà infatti il collega Nick Hague, anche lui statunitense, che pochi giorni fa aveva accompagnato la McClain in un’attività simile per la sostituzione delle batterie che fanno parte del sistema di alimentazione della stazione. Il problema, spiega la Nasa, è tutto nelle taglie.
A bordo dell’avamposto ci sono infatti due tute di taglia medium per la parte superiore del corpo, ma una sola è pronta all’uso, elemento che rende impossibile l’uscita in contemporanea delle due donne. Nessun problema di programmazione, ha spiegato l’agenzia spaziale americana, ma piuttosto un cambio di prerogative per la McClain. Nelle esercitazioni a terra, l’astronauta aveva infatti utilizzato entrambe le taglie, large e medium, dando disponibilità a operare con la prima. Eppure, dopo la passeggiata spaziale del 22 marzo ha comunicato la preferenza per una tuta più piccola, considerata maggiormente “comfortable” per operazioni che possono durare anche otto ore all’esterno della stazione.
Da qui, l’impossibilità per operare insieme alla collega Koch con una passeggiata che avrebbe significato un altro pezzetto di storia l’esplorazione spaziale statunitense: la prima attività extra-veicolare tutta al femminile, supportata da terra da un’altra donna, Kristen Facciol. A spiegare il perché del cambio di taglia è stato la direttrice per Spacewalk flight della Nasa Mary Lawrence: “Quando gli astronauti arrivano a bordo, conosciamo molto bene le taglie di ognuno; eppure, naturalmente, il corpo cambia leggermente nello spazio a causa delle modificazioni dei fluidi o dell’allungamento della colonna vertebrale”.
Tra l’altro, dall’agenzia americana hanno anche tenuto a sottolineare che la missione congiunta Koch-McClain non fosse stata prevista per il solo scopo di raggiungere l’ambito traguardo. Pochi giorni fa, Kenny Todd, manager Nasa per Operazioni e integrazione sull’Iss, ha ricordato “le molte circostanze che hanno portato a questa programmazione”, citando anche i cambi di turnazioni e compiti per le varie attività sull’avamposto generate dal fallito lancio della missione Soyuz MS-10 lo scorso ottobre.
Al momento, non appare percorribile l’ipotesi di sistemare la seconda tuta taglia medium per garantire l’uscita delle due astronaute. In casi come questo, al fine di rispettare una tabella di marcia sempre incalzante per le attività extra-veicolari, si preferisce cambiare i protagonisti piuttosto che incassare eventuali ritardi. Tanto più in un settimane particolarmente intense come quelle in corso, con tre veicoli cargo pronti ad attraccare la stazione nel mese di aprile (la navicella russa Progress, la Cygnus di Northrop Grumman e la Dragon di SpaceX). Per la McClain ci sarà comunque modo di ripetere la passeggiata. Ne è prevista infatti un’altra, insieme al collega canadese David Saint-Jacques il prossimo 8 aprile, l’ultima della serie attuale di uscite extra-veicolari. Per un’operazione tutta al femminile, occorrerà aspettare ancora.