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Pietro Valdes: innova anche chi valorizza una scoperta altrui

Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro. Persone che hanno fatto loro il proverbio africano “Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa” e che sanno che la vera innovazione è quella condivisa in grado di generare benessere per la collettività.
Quest’intervista fa parte della rubrica Innovatori pubblicata su www.robertorace.com.
Uno spazio in cui proviamo a raccontare le storie degli Innovatori, a scoprirne modi di pensare, predilezioni e visioni del mondo. Cercando di capire meglio cosa ci riservano presente e futuro.

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Coerenza e moralità, questo il motto che chiude tutte le mail di Pietro Valdes, Regional Managing Director di Badenoch & Clark e Spring Professional. Con una Laurea in Ingegneria all’Università degli Studi di Padova, dopo una breve esperienza come Ufficiale ed in Fincantieri, Pietro ha sviluppato dall’ottobre 2000 a luglio 2013 il proprio percorso professionale nel gruppo Michael Page.
In Michael Page Italia è cresciuto da consulente fino a Vice General Manager per poi trasferirsi nel maggio 2011 presso Michael Page Turchia dove è rimasto per oltre due anni con la qualifica di General Manager. Entra nella famiglia The Adecco Group assumendo la responsabilità dei brand Badenoch & Clark e Spring Professional. Attualmente ricopre il ruolo di Regional Managing Director per entrambi i brand in Italia, Polonia e Turchia.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. per me ci sono 2 tipi di innovatori:
• quelli che ‘inventano’ qualcosa di nuovo
• quelli che ‘valorizzano’ una scoperta di altri (cioè ne trovano il giusto contesto e fanno sì che realmente diventi qualcosa che cambia la vita delle persone).

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Io sogno il teletrasporto (fantascienza). In realtà il mondo va sempre più verso il green, quindi suppongo qualcosa che ci permetta la reale creazione ‘semplice’ di energia da elementi che ora eliminiamo.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Il leader è colui che si prende carico di ‘portare’ un’organizzazione da un punto ad un altro. Ci sono poi diversi tipi di leader (la letteratura li narra bene), ma nella sostanza un vero leader è colui che viene realmente seguito in maniera spontanea.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Mio padre.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Paure: onestamente poche, sono una persona positiva e vedo tante opportunità.
Speranze: le ‘speranze’ non mi piacciono, ma ho tanti sogni. All’interno di un mondo valoriale il sogno è di un benessere generale, in un contesto più personale è di potere lasciare un segno importante
ovviamente: speriamo che non ci sia una guerra…

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Oggi sono all’interno di una multinazionale il responsabile di un business (executive search) a livello nazionale e (un po’) internazionale. In futuro vorrei avere un maggiore respiro internazionale e la responsabilità globale del business.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Le persone. Sono la cosa più bella e a volte la maggiore delusione.


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