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L’affondo di Salvini e Giorgetti sulla Cina: “No a colonizzazioni da parte di Pechino”

No a colonizzazioni da parte della Cina, ma nessun veto sul memorandum d’intesa che il governo si sta apprestando a firmare con Pechino. Matteo Salvini – a margine del consiglio federale della Lega – detta la linea del suo partito sui rapporti tra Italia e Cina, ma tiene soprattutto a far sapere che il suo rapporto con il sottosegretario Giorgetti è solido, a differenza di quanto riportato negli ultimi giorni da alcuni giornali. “Giancarlo Giorgetti – ha detto il vicepremier – ha spiegato che il memorandum Italia-Cina dovrà tutelare gli interessi strategici dell’Italia e questa è la posizione di tutta la Lega. Se si tratta di aiutare le imprese italiane ad investire all’estero siamo disponibili a ragionare con chiunque. Se si tratta di colonizzare l’Italia e le sue imprese da parte di potenze straniere, no”.

Linea confermata dallo stesso Giorgetti. “Il memorandum per l’accordo italo-cinese sulla Via della seta – ha detto – dovrà sicuramente contenere nobili intenti per migliorare relazioni economiche e commerciali tra Italia e Cina, ma non impegni che possano creare interferenze di ordine strategico per il consolidato posizionamento del Paese. L’Italia ha una normativa, la golden share, che potrà anche essere migliorata, per tutelare gli interessi strategici del Paese che vengono prima di tutti gli altri. Il memorandum dovrà servire a migliorare le relazioni economiche e commerciali ma non potrà andare oltre questo confine che è l’interesse strategico del Paese”.

Netta anche la contrarietà del titolare del Viminale sul fronte dei bandi per le telecomunicazioni a cui sono interessate le aziende cinesi Huawei e Zte. “Il trattamento dei dati sensibili – ha spiegato Salvini – è un tema di sicurezza e interesse nazionale, quindi il discorso delle telecomunicazioni e del trattamento dei dati sensibili non può essere solo meramente economico. Facciamo parte di un’alleanza che – avverte Salvini – prevede che la difesa dei dati sensibili e che la sicurezza singoli prevalga sull’interesse economico”. Confermando in questo senso anche le perplessità su questo fronte emerse dall’ultima relazione dei Servizi segreti presentata al Parlamento e per cui domani sarà ascoltato il premier Giuseppe Conte da parte del Copasir.
Messaggi inviati anche agli alleati di governo: Salvini ha confermato di non voler far cadere l’esecutivo invitando i suoi parlamentari – nel corso del consiglio federale – “di non attaccare esponenti M5s e di non rispondere alle provocazioni”.

Sul suo rapporto con Giorgetti ha ribadito che c’è chi “perde tempo a sfruculiare ma nella Lega c’è unità e noi due diciamo, siamo e facciamo nella stessa identica maniera”. Una linea confermata dallo stesso sottosegretario a Palazzo Chigi, “la Lega – ha detto Giorgetti – sta dando un contributo fondamentale al governo, non siamo noi che creiamo problemi ma contribuiamo a risolverli”.

Nessun cenno però al viaggio che il premier Conte farà il prossimo mese a Pechino e sui rapporti sempre più tesi con Washington che sulla Belt and Road ha – negli ultimi giorni – posto dei seri richiami all’Italia.



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