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Presidente Conte, ci dica come la pensa sulla Tav

Presidente Conte, così non va. Apprendiamo oggi che il governo proverà a decidere tra giovedì e venerdì (anche perché la telenovela si va facendo stucchevole) ed è, tutto sommato, una buona notizia. Però non sappiamo come la pensa il capo del governo. E questo non va bene. Sia chiaro, il suo ruolo è difficile. Lo è perché Lei è un primo ministro “tecnico” di un governo sostenuto da due forze politiche forti di consensi assai importanti e dotate di due leader tutt’altro che remissivi o facili da gestire.
Ancor di più lo è dopo le ultime vicende elettorali, che segnano un significativo spostamento dei pesi proprio dentro la maggioranza, con la Lega di Salvini che ha vinto tutte le consultazioni regionali dell’ultimo anno e veleggia ben oltre il 30 % nei sondaggi, mentre il M5S è in palese difficoltà con il suo elettorato ed ha preso sonore mazzate in tutte le elezioni locali.

Infine la condizione è assai impegnativa sul tema per il semplice fatto che le posizioni sono cristallizzate da mesi nei punti più lontani tra loro: la Lega vuole Tav (più o meno) ad ogni costo e il M5S non vuole Tav (più o meno) ad ogni costo. Quindi la sua difficoltà trova tutta la nostra comprensione, umana e politica. È vero però che Lei non è il consigliere giuridico dei due vice premier e nemmeno il segretario generale della presidenza del consiglio. Lei è il nostro Primo Ministro e come tale “ dirige la politica generale del governo e ne è responsabile” (art. 95 della Costituzione). Quindi a Lei fanno capo le decisioni ed a nessun altro. Per questo diciamo che così non va: perché l’Italia ha il diritto di sapere come Lei la pensa sul tema Tav.

Non è cioè possibile, a mio avviso, limitare il suo ruolo a quello del notaio che “prende atto” della volontà dei suoi sostenitori politici, a maggior ragione su un tema tanto importante per ragioni economiche (anche visto il momento di crescita zero che stiamo vivendo) e di relazioni internazionali, essendo il dossier in questione centrale nei nostri rapporti con la Francia e per giunta dotato di un corposo finanziamento Ue che potrebbe venir meno. Insomma presidente Conte è necessario, opportuno e giusto che Lei ci dica come la pensa sulla vicenda. Lo deve agli italiani (che esprimono ampi consensi sulla Sua persona in tutti i sondaggi) e lo deve anche al ruolo che ricopre.
I passaggi stretti sono una certezza della vita politica. Non è fingendo di non vederli che si va lontano.

 

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