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La missione di Trenta in Qatar per una partnership strategica con Doha

“Contribuire al dialogo per la stabilizzazione nell’area Mediorientale e rafforzare la partnership strategica dell’Italia con il Qatar”. Sono questi gli obiettivi della missione a Doha del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che segue la visita dello scorso novembre di Matteo Salvini e ricambia quella di ottobre dell’omologo qatariano a Roma. L’Emirato rappresenta un partner importante per l’Italia, sia per il complesso dossier libico, sia per i rapporti nel campo della difesa, su cui spicca la commessa da 4 miliardi di euro ottenuta da Fincantieri nel 2016.

VISITE INCROCIATE

Difatti, la visita del ministro Trenta in Qatar non è isolata. Si inserisce piuttosto in un approccio sistemico messo in piedi dall’Italia, gestito nel Paese dall’ambasciatore Pasquale Salzano e abbracciato da Doha. Lo dimostrano le missioni incrociate dei vertici istituzionali. A ottobre, era stato il vice primo ministro e ministro della Difesa Khalid bin Mohammed Al Attiya a giungere a Roma, firmando con la titolare di palazzo Baracchini un’intesa nel settore della formazione militare rivolta al personale qatariano. Ancora prima, a margine dell’assemblea generale delle Nazioni Uniti a New York a fine settembre, il numero uno della Farnesina Enzo Moavero Milanesi aveva incontrato l’omologo Mohammed Al Thani per un colloquio “eccellente” su una molteplicità di temi, dalla relazioni bilaterali alla Libia. Sugli stessi dossier, a fine ottobre, era stata poi la volta di Matteo Salvini, giunto in Qatar per una serie di accordi e per parlare di sicurezza alla fiera dedicata all’Homeland security.

I RAPPORTI TRA DOHA E ROMA

A novembre, dopo la conferenza di Palermo sulla Libia, era arrivato a Roma l’emiro Tamim Bin Hamad Al-Thani, presenziando con Giuseppe Conte alla firma di una serie di accordi dalla sanità all’agroalimentare, fino allo sport e alla ricerca. Eppure, al centro dei rapporti tra Italia e Qatar ci sono prima di tutto i temi legati a sicurezza e difesa. A Roma interessa il ruolo che Doha ha nel complesso dossier libico, alla continua ricerca di una soluzione per un quadro che stenta a trovare una progettualità chiara. Non a caso, la Libia è stata presente nei resoconti di tutti gli incontri di alto livello. Da parte sua, il Qatar ha tutto l’interesse a rafforzare la partnership con Roma così come con gli altri Paesi europei. In questo modo, l’Emirato è riuscito a uscire dall’isolamento in cui le altre monarchie del Golfo (Arabia Saudita in testa) hanno cercato di rinchiuderlo da circa due anni, con l’accusa di sostenere le ambizioni iraniane nella regione mediorientale e di offrire supporto ai Fratelli Musulmani in Egitto e a gruppi integralisti come Hamas.

GLI SCAMBI COMMERCIALI

D’altra parte, nel 2017 il valore delle esportazioni italiane in Qatar è aumentato del 3% rispetto all’anno precedente, portando il volume totale di scambi tra i due Paesi a 2,3 miliardi di euro. Nel complesso, testimoniano i dati dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) di Doha, l’aumento degli scambi Italia-Qatar nel 2017 è stato del 9%, con prospettive di ulteriore crescita per il 2018.

IL RUOLO DELL’INDUSTRIA DELLA DIFESA

Pesa in particolare il rapporto nel settore della Difesa. A esemplificarne la rilevanza c’è il programma di acquisizione navale che l’Emirato ha assegnato a Fincantieri nel 2016, per sette navi (tutte costruite nei cantieri italiani del Gruppo guidato da Giuseppe Bono) e circa 4 miliardi di euro. Poi, a marzo dello scorso anno, durante il salone Dimdex di Doha (in cui Fincantieri figurava come diamond sponsor) è arrivato l’importante contratto per il rilancio degli elicotteri di Leonardo, con l’ordine dall’Aeronautica del Qatar per 28 elicotteri militari NH90, prodotti dall’azienda italiana (che agisce in qualità di prime contractor) insieme al gruppo franco-tedesco Airbus e all’olandese Fokker. Nello stesso contesto, per i dodici NH90 nella versione per missioni navali (Nato Frigate Helicopter, NFH), l’Aeronautica di Doha ha scelto i Marte ER realizzati dalla joint venture europea MBDA, con il rilevante coinvolgimento italiano, in particolare tramite lo stabilimento di La Spezia, sede storica delle capacità missilistiche antinave in Italia. E sempre il Qatar è stato, nel 2016, primo cliente per la versione da batteria costiera della stessa munizione (testata con successo lo scorso novembre), acquistata anche nella versione per il lancio da navi proprio nell’ambito della maxi commessa per Fincantieri.

LA MISSIONE IN KUWAIT

Dopo la visita in Qatar, il ministro Trenta si è mossa alla volta del Kuwait. Oltre agli incontri con i vertici istituzionali, la titolare di palazzo Baracchini ha fatto visita ai militari italiani che partecipano dal Paese alla missione “Prima Parthica”, finalizzata a supportare la coalizione internazionale anti-Isis. “Sono particolarmente fiera di essere qui con i nostri militari che compongono la Task Force Air Kuwait”, ha detto il ministro atterrando nel Paese. “Con la loro professionalità – ha aggiunto – hanno garantito il supporto aereo per combattere e sconfiggere l’Isis”. Difatti, in questo contesto, operano dal Kuwait gli assetti di volo KC 767A (il tanker per il rifornimento aereo), i velivoli a pilotaggio remoto Predator e gli AMX. Per questi ultimi però, è arrivato proprio oggi l’avvicendamento con gli Eurofighter.

(Foto: Facebook Elisabetta Trenta)

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