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Cantiere Ambiente, ecco il ddl in Consiglio dei ministri

Arriva in consiglio dei ministri il ddl Cantiere-Ambiente. Condividerà il tavolo con il decreto Crescita, che in termini di investimenti dovrebbe fargli da sponda, viaggiando in parallelo allo Sblocca-Cantieri. Punti fondanti del provvedimento – che parte dal ministero dell’Ambiente – saranno i maggiori poteri per i presidenti di Regione che avranno funzioni di commissario contro il dissesto idrogeologico, tempi più veloci per liberare le risorse destinate agli interventi e la nascita di una nuova figura, quella del cosidetto ‘green manager’.

La bozza del disegno di legge (Disposizioni per il potenziamento e la velocizzazione degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio, questo il nome completo) – che entra in Cdm, e contempla 11 articoli – punta essenzialmente alla semplificazione delle procedure, mettendo a disposizione dell’azione di ‘cura’ del suolo circa 6,5 miliardi (che includono il Fondo di sviluppo e coesione). In particolare – la base deriva direttamente dal progetto Proteggi Italia – è previsto uno stanziamento di 1,4 miliardi dal 2019 al 2023. Il ministero dell’Ambiente individuerà i criteri e le priorità per gli interventi. I finanziamenti saranno portati avanti con step del 30% e un 10% finale; una parte di finanziamenti, non superiori al 20%, potranno andare a interventi anche al di fuori della graduatoria di priorità se a richiederlo saranno i commissari.

I governatori, dal canto loro, dovranno redigere un Programma d’azione triennale per la mitigazione del rischio idrogeologico e per la salvaguardia del territorio; dovrà essere predisposto per Piani annuali con il dettaglio degli interventi, dei tempi per la realizzazione, e delle risorse di cui avranno bisogno. Il ddl fa nascere anche una nuova figura: il ‘green manager’; questo per “assicurare la corretta attuazione della normativa ambientale nell’ambito dell’amministrazione di appartenenza”. Sarà sua cura monitorare “l’attuazione del programma, predisponendo una relazione trimestrale sullo stato delle attività, in coordinamento con i Nuclei operativi di supporto (Nos)”.

Inoltre, dovrà promuovere “l’attuazione delle disposizioni in materia di mobilità sostenibile”, sovrintendere “le attività di efficientamento energetico e idrico”, promuovere “la realizzazione di campagne di informazione e la partecipazione ai processi decisionali relativi alla tutela dell’ambiente”, oltre a “specifiche azioni di sensibilizzazione”.
C’è però anche un’altra partita, cui guardare, per capire il percorso che potrebbe prendere questo provvedimento, ed è quella dello Sblocca-Cantieri; che, sia pure già approvato, rimane attraversato dalla formula ‘salvo intese, e perciò aperto a eventuali modifiche. Ed è per questo che – visto che di velocizzare i tempi si sta parlando – non è esclusa un’accelerazione a questo documento ambientale che, a questo punto, potrebbe anche entrare a far parte dello Sblocca cantieri, e usufruire così dell’iter in tempi ridotti riservato ai decreti. In questo modo – sarebbe il ragionamento che viene portato avanti – si potrebbero rendere più omogenee alcune norme, offrendo al tempo stesso una garanzia di appropriatezza e rispetto ambientale.

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