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È un decreto crescita… del debito pubblico. Parola di Bentivogli

“È un decreto crescita che fa aumentare solo il debito pubblico. Questo governo ha dato un colpo di grazia ad un Paese che stava provando a rialzare la testa e la coppia Di Maio-Salvini, vittime della sindrome di Schettino che pur di prendere qualche applauso fanno affondare la nave, non fa bene a nessuno, prima di tutto a lavoratori e imprese”. Marco Bentivogli, segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici in questa conversazione con Formiche.net esprime tutto il suo scetticismo per il decreto appena approvato dal consiglio dei ministri e denuncia anche come le risorse messe a disposizione delle imprese sono drasticamente diminuite. “Adesso comprendiamo – dice – perché è stato approvato lo scorso 4 aprile con la dicitura ‘salva intese’. Era previsto un miliardo di incentivi per le aziende che adesso si sono trasformati in 430 milioni e per una platea molto ridotta”.

Tutto questo mentre il Paese non dorme di certo sonni tranquilli, l’altalena dello spread sembra pronta a ripartire…

Mi sembra abbastanza evidente che il riassunto delle politiche del governo si traduce in un’economia reale che crolla e, allo stesso tempo, invece esplodono in modo drammatico sia il deficit che il debito. Vorrei porre l’attenzione su questo aspetto perché, a prescindere dalle fiammata dello spread che sono significative, adesso il nostro Paese è considerato meno affidabile della Grecia.

Perché secondo lei?

È il risultato diretto, la prova del nove, fra quello che si dice e quello che poi realmente si fa. E il decreto crescita è solo l’ultimo di questa discrasia, si promette la luna e non si mantiene quasi mai quello che si dice. Tutto ciò rende questo governo inaffidabile non tanto rispetto all’Europa, all’Ocse o alle istituzioni internazionali ma per chiunque perché non tiene fede alle cose che esso stesso proclama. Posso ricordare qualche numero?

Certo, anche se non si può addebitare tutta la colpa a Lega e M5s…

Non dico questo, però proprio quando si potevano cogliere i segnali di ripresa e puntare sulla competitività, questo governo ha dato il colpo di grazia con le sue misure anti impresa. Voglio ricordare che il debito sul pil è arrivato al 132%, siamo oltre al 2,4% nel rapporto tra deficit e pil e la crescita, se va bene, questo anno sarà dello 0,2%, molto lontana da quel 2% ipotizzato e che a qualcuno ha fatto dire che sarebbe stato un anno bellissimo. E poi il debito, ricordiamolo, è un ipoteca che si fa sul futuro e si continua a scaricare sui giovani che saranno i più penalizzati. Spendiamo più per gli interessi sul debito che per l’istruzione. Significa puntare su povertà e ignoranza per le nuove generazioni. Nessuno dice dove troveranno i 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva in un quadro in cui la pressione fiscale aumenta.

Adesso c’è un tesoretto, di circa un miliardo di euro derivante da risorse risparmiate dal reddito di cittadinanza che il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, vorrebbe destinare al sociale…

Ma in questo caso Tridico mette i panni del mago Zurlì. Il tesoretto, va spiegato chiaramente, non sono soldi che avanzano, quelli per il reddito di cittadinanza erano soldi in deficit, ovvero risorse che non abbiamo ma che abbiamo deciso comunque di impegnarci a spendere. Ecco Tridico, mago Zurlì con il gioco delle tre carte: offre al sociale risparmi che di fatto non c’erano. Purtroppo questo gioco elettoralista lo pagheremo nei prossimi anni e se ne accorgeranno presto lavoratori e i pensionati.

Vede nero, eppure lo sciopero della scuola previsto a maggio è rientrato, voi confermate il vostro a giugno?

Assolutamente sì, il settore industriale è quello che sta garantendo il benessere al Paese e lo sciopero va confermato perché le politiche del governo sono di fatto contro l’occupazione. Il Def, predisposto dallo stesso Governo dice che la triade, decreto dignità, Quota100 e Reddito di cittadinanza faranno perdere posti di lavoro. Vi ricordate 3 neoassunti per un pensionato? L’abolizione della povertà? O i 780€ di reddito di cittadinanza? Il 60% prende meno di 500€ e non superano i 500.000 ad oggi. Non era meglio potenziare il Rei? Condoni fiscali, edilizi… è chiara la fotografia dell’Italia che stanno premiando. Non di certo quella onesta che si rimbocca le maniche e paga le tasse.

I lavoratori si accorgeranno presto che le distrazioni di massa poste in atto da questo governo, da temi legati all’immigrazione a quelli della legittima difesa, stanno impoverendo le politiche del lavoro, sgretolando il tessuto produttivo e sociale del Paese. O il Governo cambia rotta o le persone, una dopo l’altra si accorgeranno che i selfie di Salvini e Di Maio ci hanno reso più poveri e meno sicuri…

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