Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Di Maio va a Taranto, ascolta la città e trasmette tutto in diretta streaming

Di Maio, liberalismo

“Se volevo prendere i voti a Taranto, oggi non avrei fatto una diretta streaming per far vedere tutte le cose che avevate da dirmi. Passerella elettorale? Non mi offendo, anche io lo dicevo a chi lo faceva”. Sono le frasi che probabilmente meglio sintetizzano la giornata del vicepremier Luigi Di Maio. Che, come si ama dire di questi tempi, oggi a Taranto ci ha messo la faccia e ha partecipato a un confronto con cittadini e associazioni sul piano di rilancio della città. Un ennesimo tassello della nuova veste che da qualche settimana ha assunto il leader del M5S, che ha decisamente cambiato passo dal punto di vista politico e comunicativo.

Effettivamente Di Maio non si è sottratto, la parola è stata concessa a tutti. In diretta Facebook, quindi tutti hanno potuto ascoltare anche le critiche e i rilievi che sono stati mossi. Un video che ha abbondantemente superato le centomila visualizzazioni.

Luigi Di Maio è stato a Taranto in occasione dell’istituzione del Tavolo permanente istituzionale per la riqualificazione della città sede dell’ex Ilva. Ha voluto presenziare all’inizio della cosidetta Fase 2.

“Taranto non più città inquinata, ma verde e all’avanguardia”. Questa la sua frase. Un’occasione – quella del Tavolo permanente istituzionale – propizia per mostrare la propria vicinanza e quella del governo alla situazione della città pugliese.

Dopo le dimissioni dei commissari straordinari Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi, Di Maio aveva sottolineato come “per la prima volta riattiviamo qualcosa cui i tarantini avevano diritto e che finora non ha mai funzionato. Si tratta del Tavolo istituzionale permanente con cui iniziamo a dare loro risposte: dall’ambiente, alla salute, per arrivare alla riconversione economica che il loro territorio merita. Questo tavolo – ha rilevato Di Maio – lo presiederò io, lo faccio consapevole che quello che stiamo iniziando è un percorso che porterà Taranto verso una nuova fase di crescita sostenibile”. Accompagnato dai ministri Costa, Grillo, Lezzi e Bonisoli, il vicepremier, dunque, si è seduto per discutere step by step dei punti salienti per restituire un futuro alla città.

“La riconversione economica di un’area così complessa non si fa schioccando le dita, conosco benissimo il clima di rabbia e frustrazione in cui versano le persone di quel territorio”, ha continuato Di Maio. Anche nel decreto crescita, d’altra parte, secondo quanto riportato dal ministero dell’Economia, sono contenute misure per l’Ilva: viene eliminata l’esclusione dalla responsabilità penale per l’attuazione del piano ambientale e limitata solo alle condotte legate all’attuazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Restano penalmente rilevanti le condotte in violazione della tutela dei lavoratori della sicurezza e di norme ambientali.

“Una rabbia che col tempo si è fatta sempre più accesa e che ha deciso di non guardare più in faccia nessuno. E come dargli torto? Dopo decenni di soprusi, chiunque perderebbe la fiducia. Non avrò quindi io la presunzione di pretenderla già da domani”. E ancora: “Ci potranno anche essere proteste o contestazioni, e saranno comprensibili, ma quello che chiedo a tutti i cittadini di Taranto è di ascoltare cosa stiamo mettendo su questo tavolo. Una riconversione, un progetto concreto, che non farà perdere un solo posto di lavoro alla città e le consentirà finalmente di tornare a vivere senza un incubo al suo fianco”.

COMMISSARI USCENTI ED ENTRANTI

Il passo indietro dei tre commissari straordinari, che diventerà esecutivo a partire dal primo di giugno, è stato accolto favorevolmente dal ministro dello Sviluppo economico che aveva così commentato: “Voglio personalmente ringraziare Corrado Carrubba, Piero Gnudi ed Enrico Laghi per il senso delle istituzioni dimostrato e per il lavoro svolto insieme a partire da giugno 2018″.

A subentrare al loro posto arrivano Francesco Ardito, avvocato e dirigente della Aqp S.p.A, Antonio Cattaneo, revisore contabile e responsabile nazionale della divisione Forensic di Deloitte e Antonio Lupo, anche lui avvocato. Il capo del Mise, nell’annunciare il passaggio di consegne, non ha dimenticato di sottolineare la bontà del “lavoro che ha portato alla chiusura dell’accordo Ilva-Arcelor Mittal: la migliore intesa possibile nelle peggiori condizioni possibili, grazie alla quale abbiamo preteso e ottenuto che non fosse licenziato alcun lavoratore e che fossero decisamente migliorati i termini ambientali definiti nell’accordo del 2017. Un lavoro di squadra che non dimenticherò“.

IL PROGRAMMA DI RICONVERSIONE 

La partecipazione al Tavolo è stata estesa a tutti gli attori funzionali alla “riconversione dell’area”. La Fase 2 parte proprio da qui e dal presupposto che, come si legge nelle slide diffuse dallo stesso ministero dello Sviluppo economico “qualcosa non ha funzionato: fino ad oggi è stato speso solo il 30% delle risorse stanziate (che ammontano ad oltre un miliardo di euro)”. E se, dunque, quello che serve è un salto di qualità gestionale con una visione di ampio respiro fatta di “interventi coerenti, puntuali, monitorabili e nel identificabili”, in otto mesi mesi si è puntato soprattutto “ad una accelerazione di interventi diretti per più di 650 milioni di euro”.

Inoltre, per facilitare questo processo è stata costruita una “cabina di regia per la tutela ambientale e sanitaria con attenzione ai limiti delle emissioni”, sono state abrogate “le immunità penali”, è stata creata una “Commissione Speciale per la riconversione economica della città di Taranto” e un “Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”. Inoltre, tra le linee di intervento sul fronte “salute e bonifiche” ci sarà la messa in sicurezza di tutto il territorio tarantino con l’obiettivo di risanare e riqualificare le cosiddette Aree Ex llva, Aree Escluse e l’Area Vasta. Un obiettivo al quale saranno destinati circa 150 milioni di euro. Alla sanità e al sociale ne andranno invece 300 di milioni, e alla rigenerazione del territorio urbano e rurale 210.

×

Iscriviti alla newsletter