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La telefonata di Trump a Papa Francesco. Alleviamo la sofferenza del Venezuela

Erdogan, Putin

Giornata di telefonate importante per Donald Trump. Ieri, il presidente americano ha parlato con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sull’emergenza libica e la posizione dell’Italia sulla crisi del Venezuela (qui l’articolo di Emanuele Rossi per Formiche.net). E ha anche chiamato Papa Francesco. Il tema principale della telefonata era l’incendio della Cattedrale di Notre Dame di Parigi, secondo un tweet dello stesso Trump.

“Ho sostenuto una meravigliosa conversazione con Papa Francesco – ha scritto Trump su Twitter -. Ho espresso le mie condoglianze da parte del popolo degli Stati Uniti per l’orribile e devastante incendio nella Chiesa di Notre-Dame”. Trump ha anche offerto aiuto con gli esperti di ricostruzione al Pontefice e al presidente francese, Emmanuel Macron.

Ma la conversazione tra Trump e Papa Francesco non si è limitata alla chiesa bruciata. Il portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha spiegato in un comunicato che i due hanno approfittato per commentare insieme la situazione venezuelana: “Donald Trump e Papa Francesco hanno parlato di come alleviare la sofferenza e favorire la transizione democratica del Venezuela”.

Il silenzio di Jorge Bergoglio sul Venezuela è finito a gennaio, quando ha dichiarato che era spaventato “per un possibile spargimento di sangue” nel Paese sudamericano. Si è reso disponibile per cercare “una soluzione giusta e pacifica” al confronto tra Nicolás Maduro e l’opposizione venezuelana.

A febbraio, invece, sulla pagine del Corriere della Sera, ha scritto una lettera aperta a Maduro nella quale – chiamandolo “Eccellentissimo signore” e non presidente – ha criticato la mancanza di azione concrete per compiere l’accordo raggiunto con la mediazione del Vaticano. Tra le richieste del governo di transizione di Juan Guaidó c’è la convocazione di elezioni libere e trasparenti, la liberazione dei prigionieri politici e l’arrivo di aiuti umanitari per i venezuelani.

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