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Blockchain e intelligenza artificiale. Il lavoro del futuro è già qui

Di Maurizio Talamo
Blockchain

La consapevolezza che stiamo assistendo a un cambiamento epocale guidato dalle nuove tecnologie è ormai ampiamente diffusa. Quello che forse risulta meno chiaro sono le differenze vigenti tra le rivoluzioni tecnologiche reali e annunciate che abbiamo vissuto nei tre decenni precedenti e quanto si sta verificando realmente ora. Capire questo ci consente di valutare in modo efficace le sfide che dovremo affrontare nel prossimo futuro.

Per lungo tempo le tecnologie Ict sono state utilizzate per dematerializzare processi organizzativi noti. Prendiamo il classico modello organizzativo basato sul concetto di front office e back office. La tecnologia ha portato ad architetture Ict nelle quali il front office è un sistema web e il back office un sistema che gestisce un archivio digitale.

Da un punto di vista puramente logico, le procedure organizzative sono rimaste sostanzialmente le stesse. Oggi le tecnologie Ict stanno assumendo un ruolo rivoluzionario, stravolgendo e trasformando il modello socioeconomico di riferimento in qualcosa di nuovo e creando un modello nel quale i processi organizzativi nelle loro varie forme, economiche, sociali e giuridiche, cambieranno sia dal punto di vista della loro logica, sia per come verranno pensati e disegnati. Questa rivoluzione assegna ai dati un ruolo strategico: il loro uso è aumentato a dismisura rispetto a quello delle procedure.

Il 90% dei dati oggi disponibili è stato prodotto negli ultimi due anni. La maggioranza delle aziende competitive a livello internazionale possiede oggi più di 100 terabyte di dati. I costi della tecnologia diminuiscono ogni anno in modo vertiginoso. Il punto essenziale è che la creazione di valore deriva dai dati associati a questi nuovi processi. Il resto è un’infrastruttura di servizio e supporto.

In questa economia, che potremmo chiamare massless, l’immaterialità del dato consente in linea teorica di velocizzare all’estremo il processo di creazione di valore e di operare in un contesto fortemente distribuito a dimensione planetaria con dei costi che potremmo definire marginali rispetto al passato. Dai dati prodotti dall’uso integrato delle nuove tecnologie (IoT, blockchain, AI, ecc.) viene creato il valore. Un esempio è quello rappresentato dall’utilizzo delle tecnologie IoT. Quello che è importante è che il valore creato da questa filiera deriva dai dati prodotti ed elaborati.

Due sono le domande che oggi ci dobbiamo porre per contribuire alla creazione di nuovo mercato: come guadagno da un mercato in cui tutto è dati e come utilizzo le nuove tecnologie per creare il nuovo mercato? Un obiettivo essenziale per rispondere a queste domande è quello di utilizzare tecnologie per eliminare o ridurre al massimo i processi di intermediazione.

Da questo punto di vista la blockchain si propone come un’infrastruttura di base che, nelle sue varie declinazioni, fornirà il supporto necessario al raggiungimento di tale obiettivo. La tecnologia blockchain consente di creare un sistema di dati immutabili per la creazione di un ecosistema digitale in cui comunicare, negoziare, stipulare e scambiare valori. La crittografia, gli smart contract, gli algoritmi di consenso sono strumenti per realizzare tutto questo.

Siamo all’inizio di questo processo. Le tecnologie stanno evolvendo in modo inarrestabile per rispondere a queste esigenze. Tutto ciò comporta la necessità di nuovi sistemi di regole che tengano conto della natura globale dei processi in atto, processi che addirittura ci fanno pensare che il modello stesso di Stato così come lo conosciamo entrerà in crisi.

Un processo di cambiamento di tale natura va governato con regole efficaci che sostituiscono i sistemi attuali non adeguati alla velocità delle trasformazioni in atto, per consentire ai cittadini di godere dei vantaggi di questa trasformazione senza essere esposti a regole dettate dal funzionamento delle tecnologie. Code is law può anche essere corretto se riusciamo a capire cosa significa e come le stesse regole universalmente condivise si possono integrare nel funzionamento del codice degli smart contract o di quant’altro verrà ideato. Per comprendere la natura dei problemi e definire queste regole, oltre che per essere competitivi e proattivi nel creare i nuovi processi data driven di creazione di valore sia economico sia sociale, sono necessarie competenze fortemente interdisciplinari.

Oggi non sappiamo come verranno classificate le tipologie di lavoro che tra vent’anni potranno scegliere i nostri giovani, ma conosciamo le competenze che dovranno avere e la strada che dovrà essere seguita per arricchirle fino a renderle competitive nel nuovo mondo del lavoro che si verrà a creare. Oggi far finta di nulla aspettando il futuro senza preparare le nuove generazioni rischia di destinarle a un’emarginazione culturale senza scelta.

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