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Perché è ora che i cattolici tornino in politica

mor sturzo, Commissione Difesa, referendum

Sabato scorso ho partecipato ad una interessante riunione in cui tra le altre riflessioni, abbiamo discusso anche dell’ipotesi di un partito dei cattolici.

Stefano Zamagni ha affermato le sue ragioni definendo possibile un Codice come fu a Camaldoli cioè un documento programmatico elaborato in Italia nel 1943 da un gruppo di intellettuali di fede cattolica. Tratta tutti i temi della vita sociale: dalla famiglia al lavoro, dall’attività economica al rapporto cittadino-stato. Lo scopo fu quello di fornire alle forze sociali cattoliche una base unitaria che ne guidasse l’azione nell’Italia liberata. Il Codice di Camaldoli fu ispirazione e linea guida per l’azione della Democrazia cristiana che in quel periodo si stava formando e che dopo la seconda guerra mondiale fu, per diverse legislature, il maggiore partito di governo.

Ora in Italia la questione vera è che i cattolici in politica non hanno più visibilità e potere per portare avanti almeno i valori che sono alla base dell’art 3 della nostra Costituzione poiché inghiottiti da una situazione politica confusa e soprattutto animata da una democrazia liberale ben poco cristiana dominata da feroce arroganza. I risultati delle recenti elezioni con un 34% di italiani che ha votato Salvini, agguerrita icona di un cattolicesimo che pare più una sorta di arrogante metamorfosi di una facoltà morale congenita che ha soffocato il libero dibattito all’insegna dello spirito critico, ci pone di fronte all’opportunità di ripensare ad una aggregazione cattolica e laica che faccia da riferimento alla memoria e alla attualità dei valori cristiani come strumento di salvaguardia della nostra umanità e di inversione del processo di annichilimento che viviamo.

Peraltro partendo dalla Dottrina Sociale della Chiesa sulla via del Codice del 1943 sul bene comune, e la riconquista dell’armonia sociale, su un nuovo modello di sviluppo che sia incardinato sull’economia sociale e circolare, sui temi della sussidiarietà e ruolo dello Stato, sulla famiglia, l’educazione il lavoro, l’attività economica pubblica, la dimensione internazionale e qui una presenza forte in una nuova Europa Repubblica Federale.

Abbiamo la forza insieme ai giovani per muoverci agilmente riconnettendoci con le linee guida della Rerum Novarum ponendoci l’obiettivo di svolgere un ruolo attivo nella società anche per avanzare sul versante della rappresentanza non delegando ai partiti di oggi le concessioni,umiliandoci, di riservarci dei posti in lista come è stato fatto malamente recentemente. Un po’ di coraggio dunque.

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