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Nel Regno Unito la giornata del voto inutile (con la May ormai fuori)

Sembra un voto senza senso, quello di oggi in Regno Unito. I britannici sono chiamati ai seggi elettorale per scegliere 73 eurodeputati; parlamentari che molto probabilmente non eserciteranno il proprio ruolo. Dopo il voto per la Brexit, il Regno Unito avrebbe dovuto lasciare l’Unione europea il 29 marzo. Le difficoltà della “separazione” hanno fatto slittare l’uscita al 12 aprile e poi ancora al 31 ottobre. Ma davvero ci sarà Brexit?

Il Parlamento britannico ancora discute su come trovare l’accordo e quando renderlo effettivo. Intanto, le voci di dimissioni del premier Theresa May aumentano. Secondo il Times, domani arriverà l’annuncio definitivo dell’addio del capo del governo di Londra. Il leader dei conservatori sembra avere resistito agli appelli di una parte del suo esecutivo che l’ha invitata a lasciare subito l’incarico. Lei ha preferito farlo dopo la giornata del voto europeo, di per sé molto complesso.

Oggi dunque i britannici si trovano costretti a scegliere i rappresentanti di un’istituzione della quale non vogliono fare parte. Il ministro del gabinetto, David Lidington, non ha nascosto il sentimento di contraddizione: ha ammesso che non vorrebbero votare e che faranno il possibile affinché i loro eurodeputati non debbano mai insediarsi nel Parlamento europeo. Lidington è fiducioso che prima del 2 luglio i termini del divorzio con l’Europa saranno concordati. Forse con troppo ottimismo, visto lo stato dei negoziati.

Intanto, i problemi aumentano. Come i costi. Dopo i circa 1,5 miliardi di sterline (1,73 miliardi di euro), i britannici dovranno finanziare ora il voto europeo, probabilmente inutile, che costerà 109 milioni di sterline (126 milioni di euro). La fattura include le spese di organizzazione dei seggi, personale, conteggio, stampa e invio di documenti e risultati.

Tutto per consegnare la vittoria, molto probabilmente, ad una formazione politica anti-europea: Brexit Party. Il partito fondato da Nigel Farage è favorito nei sondaggi. Un britannico su tre potrebbe votarlo. Il risultato sarebbe molto simile a quello di cinque anni fa, quando il partito Ukip (guidato da Farage) raggiunse il maggior numero di rappresentanti, all’epoca 24. Secondo lo studio di YouGov.com, questa volta Farage con Brexit Party potrebbe ottenere 30 eurodeputati.

Il sito ConservativeHome sostiene che circa tre elettori conservatori su cinque potrebbero cambiare tendenza e votare per Farage. I laburisti resterebbero secondo, secondo gli ultimi sondaggi. Con circa 20 eurodeputati; i conservatori 13 circa, il Partito Liberal Democratici 10, il Partito Verde 9 e l’Ukip (senza Farage) soltanto 4.

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