Skip to main content

Le critiche di Tofalo? Il Movimento conferma la fiducia al ministro Trenta

rizzo

“Abbassiamo i toni e concentriamo sulle sfide davvero importanti”. È l’invito del presidente della commissione Difesa della Camera, il pentastellato Gianluca Rizzo, dopo la sfiducia nei confronti del ministro della Difesa Elisabetta Trenta da parte del suo sottosegretario in quota M5S Angelo Tofalo. Sostegno e fiducia dal Movimento per la titolare di palazzo Baracchini erano già emersi nei corridoi di palazzo Madama a margine del question time pomeridiano al Senato, in cui la Trenta ha dovuto schivare alcuni attacchi delle opposizioni nel pieno del clamore provocato dalle parole del collega di partito.

LE PAROLE DI RIZZO

“Invito tutti ad abbassare i toni e a concentrarsi sui temi della Difesa e sulle sfide che abbiamo davanti”, ha detto Rizzo. “La Difesa – ha aggiunto – è un bene comune del Paese, non riguarda solo i militari o i dipendenti civili del dicastero, ma l’intera società italiana. Sono convinto che occorra parlarsi e trovare insieme un metodo costruttivo per affrontare eventuali incomprensioni, guardando al futuro della legislatura con rinnovata fiducia nel senso di responsabilità che contraddistingue, ne sono certo, ognuno di noi”.

LE DISTANZE DEL MOVIMENTO DA TOFALO

Ancora prima delle parole di Rizzo, proprio mentre le agenzie rilanciavano il post critico di Tofalo, era arrivata la nota di “autorevoli fonti del Movimento”, rapidi nel prendere le distanze dalle parole del sottosegretario, definite “molto gravi”. Si tratta, spiegano le suddette fonti, “di una iniziativa personale del sottosegretario, che ci ha sorpreso e che non rappresenta in alcun modo la posizione dei vertici del Movimento, tanto meno degli eletti in Parlamento e nelle rispettive commissioni Difesa di Camera e Senato”.

LE PAROLE DELLA SENATRICE MAIORINO

Una conferma è arrivata a stretto giro pure dalla senatrice grillina Alessandra Maiorino, membro della commissione Affari costituzionali di palazzo Madama e della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare della Nato. L’esponente pentastellata ha espresso fiducia e apprezzamento nei confronti del ministro, replicando alla sua risposta all’interrogazione relativa sull’uranio impoverito. “Ringrazio il ministro della Difesa per le iniziative che intende adottare dimostrando un’attenzione che finora è scandalosamente mancata”, ha detto in aula, accompagnata dagli applausi dei compagni di gruppo. “Passi importanti che vanno incontro alle esigenze del nostro personale militare, esigenze che sono rimaste inevase per troppo tempo”. Alla Trenta la Maiorino ha riconosciuto “un cambio di direzione ancora più importante perché queste rassicurazioni arrivano alla vigilia della Festa della Repubblica, che per volontà dello stesso ministro sarà dedicata alle vittime in divisa, inclusi i reduci malati di cancro a causa della contaminazione da uranio impoverito, che meritano dallo Stato delle risposte”.

LE INTERROGAZIONI DELLE OPPOSIZIONI

Proprio sulla parata del 2 giugno, il ministro della Difesa aveva poco prima dovuto rispondere alle dure parole di Fratelli d’Italia critici nei confronti del tema della “inclusione” intorno a cui verterà la parata. Una protesta, quella dei senatori di FdI, che ha addirittura costretto la presidente Elisabetta Casellati a sospendere la seduta, seppur per pochi minuti. Poi, è arrivata la denuncia di Forza Italia sull’incertezza relativa alla partecipazione al programma F-35 (“Italia ridotta a zimbello d’Europa”) con la nuova richiesta di chiarimenti sulle intenzioni del governo, ancora incerte nonostante la strategicità ormai assodata del Joint Strike Fighter, sia per ragioni operative (riaffermate puntualmente dai vertici militari), sia per questioni economiche e industriali, visti gli importanti ritorni sul sistema-Paese.

E SALVINI?

Nel frattempo, tornava alla carica anche Matteo Salvini. “I militari meritano copertura politica totale; ho come avuto l’impressione che non tutti si siano sentiti protetti e tagliare gli investimenti sulla difesa è suicida”, ha detto il leader della Lega, pur lasciando la scelta su un eventuale cambio al vertice di palazzo Baracchini al M5S. Parole che seguono gli attriti nel campo della difesa tra le due forze di governo già registrati durante la campagna elettorale. D’altra parte, che tra Salvini e Trenta il rapporto non sia idilliaco pare ormai chiaro. Eppure, il “decidono loro” del vice premier leghista e il tentativo di abbassare i toni da parte del M5S sembra lasciare la porta aperta a una possibile pace.

×

Iscriviti alla newsletter