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Donald Trump e Lockheed Martin. Quel legame che va oltre il cinguettio di Twitter

Donald Trump si prende cura del suo comparto della difesa, con un’attenzione che forse dovrebbe insegnare qualcosa al di qua dell’oceano. È il caso dello stabilimento che Sikorsky, la società di Lockheed Martin specializzata in elicotteri, ha a Coatesville, in Pennsylvania. L’impianto rischia la chiusura entro la fine dell’anno, con ratei produttivi ridotti che non ne permettono la sostenibilità. Il presidente però non ci sta, e rilancia con il suo colosso della difesa un rapporto già consolidato in settimana dal maxi accordo raggiunto dal Pentagono in merito al programma F-35.

L’ELICOTTERO PRESIDENZIALE

Nello stabilimento in questione viene realizzato il VH-92, il prossimo Marine One (elicottero presidenziale), destinato a entrare in servizio tra un paio d’anni, andando a sostituire i VH-3D operativi dal 1978. Il programma è stato oggetto di lunghi dibattiti anche nella passata presidenza, giungendo a una conclusione effettiva solo all’inizio di questa settimana, quando la US Navy ha assegnato a Sikorsky un contratto da 542 milioni di dollari per i primi sei velivoli dei 23 in programma, con tanto di pacchetto di supporto e addestramento. Ieri mattina, il primo VH-92 è atterrato nel cortile sud della Casa Bianca, ispezionato prontamente da Trump che potrebbe salirci già nel 2021 per i suoi viaggi ufficiali o spostamenti di emergenza.

IL COLLOQUIO CON LA CEO DI LOCKHEED

La produzione del Marine One non permetterà però di salvare il sito produttivo di Coatesville. Lo ha scritto a chiare lettere il presidente di Sikorsky Dan Schultz in una missiva spedita al deputato repubblicano, originario della contea, Chrissy Houlahan. In ballo ci sono 465 posti di lavoro. L’ipotesi della chiusura non piace a Trump. “Ho appena parlato con la ceo di Lockheed Martin Marillyn Hewson sulla continuazione delle operazioni di Sikorsky a Coatesville, in Pennsylvania”, ha spiegato via Twitter. “Lo prenderà in seria considerazione e assumerà presto una decisione; mentre la Pennsylvania sta crescendo a bomba, non voglio che ci sia neanche un piccolo problema a Coatesville; ogni posto di lavoro conta; voglio che Lockheed cresca a bomba insieme allo stabilimento”.

UN RAPPORTO PERSONALE

Il doppio tweet, come di consueto, nasconde una serie di messaggi. In questo caso, ce ne sono almeno tre. Prima di tutto c’è da notare il rapporto con la numero uno di Lockheed Martin. Quando ancora non si era insediato, Trump aveva riservato parole critiche nei confronti del costruttore, con distanze superate rapidamente anche grazie al faccia a faccia con la Hewson. Ha sicuramente aiutato a tal proposito la discesa dei costi per gli F-35 che si è registrata nella formalizzazione degli accordi sui vari lotti produttivi, fino all’ultimo handshake agreement tra il Pentagono e Lockheed Martin arrivato solo qualche giorno fa (con il caccia di quinta generazione che presenta un costo unitario addirittura inferiore ad alcuni velivoli di quarta).

L’ATTENZIONE AL COMPARTO

Poi, c’è la tutela del comparto industriale. Tra la rimozione della sequestration (il limite imposto al budget militare dalla precedente amministrazione) e la promozione dei prodotti americani in giro per il mondo, il presidente ha dato da sempre prova dell’attenzione rivolta al settore della Difesa. Si è dato da fare per promuovere l’ammodernamento dello strumento militare, nonché per confermare la politica di difesa come costola fondamentale della politica estera e della proiezione internazionale. Ne è un esempio ancora una volta l’F-35, volato per la prima volta sopra la Casa Bianca solo qualche giorno fa per suggellare l’abbraccio tra Trump e il premier polacco Andrej Duda.

UNA MOSSA POLITICA?

Infine, ci sono i risvolti politici. In Pennsylvania, a metà maggio, il democratico Joe Biden ha lanciato la sua corsa verso le presidenziali 2020, quelle con cui punta a strappare a Trump il suo secondo mandato. Il tycoon non si è fatto sfuggire l’occasione ed è volato di corsa nello Stato, attaccando l’ex vice presidente e ricordando ai cittadini come li aveva “abbandonati”, sedendo per tre decenni in Senato tramite il seggio del Delaware, pur essendo originario della Pennsylvania. In più, Trump ribadiva la critica alla precedente amministrazione, rea a suo avviso di aver trascurato gli stati industriali del nord est. In tal senso, la tutela dei posti di lavoro a Coatesville può essere considerata una mossa politica per recuperare terreno in uno Stato in cui nelle elezioni di mietermi dello scorso anno hanno prevalso i democratici, rispetto alle elezioni del 2016 in cui Trump aveva staccato di oltre venti punti la Clinton.

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