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La sindaca Carmena e la sfida dell’inurbamento universale

“Finisce l’intervallo rinfrescante di una sindaca fuori dal comune come Carmena. Verrà ricordata a lungo… finché non diventerà un simbolo”. Sono le parole con le quali il quotidiano El Pais annuncia la mancata rielezione di Manuela Carmena, sindaca di Madrid per un solo mandato. Nelle elezioni del 26 maggio scorso non è stata riconfermata. Noi di Telos A&S l’avevamo intervistata poco tempo prima per la nostra testata mensile PRIMOPIANOSCALc. Leggi l’intervista.

La alcadesa de Madrid aveva riportato la nostra attenzione su un dato sconvolgente: secondo una previsione dell’Onu, in soli trent’anni due terzi della popolazione del mondo vivrà nelle città. Attualmente risiedono nei centri urbani 7 miliardi di persone e nelle città si concentra il 60% del prodotto interno lordo globale. La città, come è noto, offre maggiori opportunità del mondo rurale e, per questo, è una meta ambita. Ma anche questi fenomeni migratori non sono privi di conseguenze. Sempre secondo l’Onu, entro il 2025 saranno costruite mille milioni di nuove abitazioni, per un investimento tra gli 8 e gli 11 miliardi di dollari. Un’opportunità, ma allo stesso tempo una terribile minaccia, se questo sviluppo non viene gestito in modo ragionato.

Una prospettiva che rende sempre più delicato il ruolo dei sindaci delle metropoli del mondo, i quali si troveranno costretti a compiere scelte radicali in termini di sostenibilità. Lo ha dichiarato per noi Manuela Carmena: “Nel corso del mio mandato ci siamo impegnati nella lotta al cambiamento climatico, con la pedonalizzazione del centro di Madrid e limitando l’accesso al traffico. È una questione di salute pubblica. Sono sicura che la maggior parte dei miei concittadini, e i milioni di turisti che visitano la città, apprezzano queste scelte, che hanno un impatto positivo sulla vita”. Sono scelte “rinfrescanti” e, speriamo, non isolate.


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