Skip to main content

Rinnovo Bce e minibot. Quando l’immobilismo aiuta il sovranismo

Di Raffaello Morelli

Il Corriere del 2 giugno pubblica due articoli molto diversi, espressione però dello stesso immobilismo al di sopra dei cittadini. Uno è l’editoriale dell’economista Bini Smaghi che denuncia l’errore di discutere l’indipendenza della Bce, l’altro è la vetrina del critico tv Grasso che ironizza sulla mozione della Camera a favore dei minibot.

LA NUOVA BCE

Circa la futura composizione del Comitato Esecutivo Bce, secondo Bini Smaghi affermare che “la Bce dovrebbe garantire il debito governativo in modo da tenere bassi i rendimenti di Stato” equivale al tentativo di influenzare politicamente la Bce e la politica monetaria. Questo perché l’attuale Statuto Bce prescrive che i membri degli organi decisionali della Banca centrale europea non rappresentino i loro stati rispettivi ma prendano decisioni nell’interesse dell’Unione. Tuttavia questo ragionamento sorvola sul fatto che prendere decisioni nell’interesse dell’Unione va benissimo purché non trasformi il Comitato Esecutivo in un corpo tecnico elitario separato dall’Ue. Non a caso il Comitato è frutto di scelte politiche, prima sentendo il Parlamento e poi della maggioranza qualificata del Consiglio dei ministri (Ecofin).

PPE E PSE NON DANNO PIÙ LE CARTE

Del resto è naturale che in una struttura innovativa nel profondo come è stata l’Europa dalle origini, non si lasci spazio a tecnocrati scollegati dai cittadini. Evidentemente Bini Smaghi trascura che, dopo il 26 maggio, Ppe e Pse da soli non dispongono più dei numeri di prima né in Parlamento né nell’Ecofin. Dunque, dopo le elezioni, è fisiologico – e per nulla scandaloso per i liberali – proporre per la Bce nuovi comportamenti ancor più attenti agli equilibri economici complessivi degli Stati. Se non si facessero proposte, si resterebbe ad un conformismo economico complessivo che non ha fornito risultati esaltanti (nonostante Draghi).

I MINIBOT

Nella analoga prospettiva immobilista, sta l’arredo della vetrina Grasso. I minibot della mozione votata da tutti alla Camera vi sono indicati come la ricetta del dottor Stranamore per uscire dall’euro. Il ragionamento di Grasso (suggeritogli visto che lui non si interessa di economia) è che i minibot sarebbero un veleno per l’Italia in quanto invenzione del leghista Borghi (presidente della Commissione Bilancio) per iniziare l’uscita dall’euro. Ma è un ragionamento imbarazzante, per cui il valore di una proposta è chi la fa (criterio opposto alla cultura delle diversità dei cittadini che si incontrano a passo a passo). È possibile condividere la proposta minibot per pagare subito i fornitori pubblici (dilazionando senza nascondere il debito) ed essere contrari all’Italexit. Di fatti, i liberali (a cominciare dal gruppo al Parlamento europeo che è oggi indispensabile per far la maggioranza anti sovranisti) sono fermamente favorevoli al far crescere di nuovo la Ue trasformandola e insieme contro gli artifici contabili per celare il debito caricandone l’onere ai fornitori.

I comportamenti immobilisti sono il vero propellente dei sovranismi.

×

Iscriviti alla newsletter