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Tra gaffe e Brexit, Trump a Londra incassa il discorso della regina. Parla Soffici

Discorsi particolari, doni significativi, endorsement, critiche, manifestazioni, strappi al protocollo e tanta, tanta Coca cola… Il presidente americano Donald Trump è arrivato in Regno Unito come uno tsunami nelle già movimentate acque della politica inglese.

PRIMA DI ATTERRARE

Non era ancora atterrato che ha alimentato le polemiche scrivendo su Twitter che il sindaco di Londra, Sadiq Khan, è un “perdente completo” che dovrebbe occuparsi del problema della criminalità nella capitale inglese e non di lui e della sua visita. Khan aveva confrontato l’atteggiamento del presidente americano con quello dei fascisti del XX secolo.

Il ricevimento ufficiale dell’ospite statunitense non è una visita qualsiasi. Per primo, ha determinato la data di dimissioni effettive del premier Theresa May che aspetterà il decollo del capo di Stato americano per traslocare da Downing Street. E potrebbe segnare una nuova fase nella “special relationship” tra Usa e Regno Unito.

In una conversazione con Formiche.net, Caterina Soffici, scrittrice ed editorialista de La Stampa che vive tra Londra e Roma, ha spiegato le dinamiche all’interno di laburisti e conservatori in occasione della visita e la linea ufficiale britannica sulla politica promossa da Trump.

TENSIONI NELLA POLITICA INTERNA

Il capo della Casa Bianca è arrivato in un momento molto complesso per il Regno Unito, perché lo scontro politico è pesante e invade ogni sfera. “La Brexit è al centro di tutto – ha ricordato Soffici -. Trump è arrivato in un momento di tensione politica, con la May dimissionaria. Ha proprio previsto di lasciare l’incarico venerdì per accogliere questa visita che era già programmata”.

In questo quadro generale c’è la lotta alla successione, con l’ex ministro e già sindaco di Londra, Boris Johnson. Per Soffici lui è il “buffone della politica inglese”, ma un personaggio eclettico e molto popolare, che è favorevole ad una Brexit senza deal e simpatizza con il capo dello Stato americano: “Trump ha detto che Johnson è l’unico politico che vuole incontrare. Molto probabilmente sarà lui a prendere il posto della May”.

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Arrivato a Londra, il presidente americano ha detto a gamba tesa che il Regno Unito deve uscire dall’Unione europea senza pagare i 39 miliardi del conto. Ed è che nel contesto della Brexit il tour di Trump non è una visita semplice: “Il Paese è spaccato in due e Trump ha preso le parti della Brexit, con la sua linea anti-europea […] Mentre Barack Obama aveva dichiarato contro il referendum, dicendo che il Regno Unito fuori dall’Europa resterebbe alla fine della fila per fare affari con gli Usa, ora Trump ribalta questo scenario dicendo che invece saranno i primi”.

Secondo Soffici, questo endorsement di Trump a favore della Brexit no deal è anche rischioso: “I conservatori britannici sono molto liberali, non è da considerarli come il resto della destra europea […] Gli inglesi sono un popolo particolare. Non si può sapere come reagiscono ad indicazioni che arrivano dall’esterno”. Oggi è prevista una grossa manifestazione contro Trump: “Sono stati organizzati pullman, di solito le proteste a Londra sono nel weekend, ma siccome questa volta è in settimana c’è chi ha persino preso le ferie per potere manifestare contro Trump”.

SALVAGUARDARE LA PACE

La linea ufficiale del Regno Unito è stata lasciata in chiaro all’ospite dalla stessa regina Elisabetta in un particolare discorso al banchetto d’onore a Buckingham Palace. “La Regina fa raramente discorsi politici – ha sottolineato Soffici -. L’ultima volta è stato durante il referendum per l’indipendenza della Scozia, per dire agli inglesi di restare uniti. Ieri al banchetto d’onore ha letto un discorso, dicendo che vogliono restare alleati degli Stati Uniti, salvaguardando le istituzioni che garantiscono la pace, in chiaro riferimento all’alleanza transatlantica e alla Nato, in contrapposizione alla linea di Trump”.

IL REGALO DELLA MAY

In questo senso, un altro gesto carico di significato è il regalo di May a Trump: una bozza della Carta Atlantica del 1941, la Dichiarazione dei principi di politica internazionale concordata dal presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, e da Winston Churchill nell’isola di Terranova, custodita dal premier britannico, e con le sue correzioni in matita rossa.

CENA SENZA ALCOL

Molto si è scritto sulle gaffe di Trump. Ovviamente la più eclatante è la stretta di mano alla Regina, il personaggio più formale della terra, che non si può toccare secondo il protocollo: “Ma questo lo fece anche Berlusconi […] – ha ricordato Soffici -. Sarebbe divertente capire come stanno gestendo gli inglesi il fatto che Trump non beve alcol e loro carburano a gin […] Sembra che nelle cene ufficiali il presidente americano chieda sette latine di Coca cola diet. Le controlla e sceglie una per la data di scadenza”. Una delle tante fissazioni del magnate…


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