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Spazio protagonista in Parlamento. Ecco il nuovo Intergruppo

Maggioranza e opposizione insieme per lo Spazio. Dopo l’esperienza positiva della passata legislatura, si ricostituisce l’Intergruppo parlamentare per il settore, con la finalità di mantenere alta e trasversale a commissioni e gruppi politici l’attenzione per i temi dell’aerospazio. L’iniziativa è stata lanciata oggi a Montecitorio, nell’ambito dell’evento “Spazio all’Italia” organizzato da Formiche e Airpress.

I FIRMATARI

A firmare la lettera che invita altri colleghi ad aderire sono stati Matteo Bianchi (deputato Lega), Roberto Paolo Ferrari (deputato Lega), Benedetta Fiorini (deputata per Forza Italia), Paolo Formentini (deputato per la Lega), Niccolò Invidia (deputato M5S), Ylenja Lucaselli (deputata per Fratelli d’Italia), Angela Masi (deputato M5S), Anna Laura Orrico (deputata M5S), Alberto Pagani (deputato Pd), Isabella Rauti (senatrice Fratelli d’Italia) e Giovanni Russo (deputato M5S). Aderiscono inoltre Maria Tripodi (deputato Forza Italia) e Vito Vattuone (senatore per il Pd).

GLI OBIETTIVI

L’obiettivo, ha spiegato il promotore Invidia, è offrire “un luogo istituzionale dove poter parlare, ascoltare e fare audizioni su tematiche legate allo Spazio”. D’altra parte, ha aggiunto, “visto che si lavora già bene sul lato dell’esecutivo (grazie alla nuova governance, ndr) è opportuno rilanciare il lavoro del Parlamento a favore di un settore assolutamente strategico”. Gli ha fatto eco Lucaselli, membro della commissione Bilancio di Montecitorio: “Sarà uno strumento utile a comprendere anche l’importanza dell’industria che si muove intorno allo Spazio, così da capire le strade per arrivare al futuro”. D’altra parte, si tratta di “eccellenze del made in Italy” su cui è “necessario che la politica e le istituzioni si concentrino”, ha rimarcato Fiorini, segretario della commissione Attività produttive della Camera. La situazione di partenza è più che buona. “L’Italia ha filiera completa per l’aerospazio – ha ricordato il capogruppo M5S in commissione Difesa di Montecitorio Russo – e questo è il frutto non solo del genio di ingegneri e inventori, ma anche di una visione di lungo periodo che va mantenuta”.

I TEMI

In altre parole, l’iniziativa appena nata permetterà di “prendere coscienza di come la Space economy sia non solo il futuro ma anche il presente per il Paese”, ha spiegato Anna Laura Orrico, membro della commissione Bilancio. Tra gli altri temi, ha notato Bianchi, segretario della commissione Politiche Ue di Montecitorio, l’Intergruppo si concentrerà anche sull’idea di “Spazio come strumento geopolitico, elemento assolutamente affascinante da portare avanti pure attraverso la diplomazia parlamentare, utile per smussare le angolature e consolidare rapporti tra Paesi”. Su tutto questo, ha promesso Isabella Rauti, capogruppo per Fratelli d’Italia in commissione Difesa alla Camera, “l’Intergruppo si muoverà con pressing convinto affinché non manchino attenzione, contributi e sostegno al settore”. Talvolta, ha aggiunto, “l’esitazione politica ci fa restare un passo indietro rispetto ai competitor; eppure dobbiamo consentire alle aziende di tenere il ritmo della concorrenza soprattutto nei mercati internazionali”.

I NUMERI DEL COMPARTO

Alla base dell’iniziativa intrapresa c’è la consapevolezza della strategicità dello Spazio per lo sviluppo e la crescita del Paese. A dimostrarlo sono i numeri dell’aerospazio ricordati nella lettera rivolta dai primi firmatari agli altri colleghi parlamentari. L’Italia, si legge, si posiziona “tra i primi dieci Paesi al mondo in termini di ricavi, oltre 13,5 miliardi di euro nel 2016, per il 70% destinato all’export, con un contributo al valore aggiunto nazionale di circa 4,4 miliardi di euro”. Il Paese è inoltre “tra i primi quattro per investimenti in ricerca e sviluppo”, potendo contare su un settore che “occupa 45mila persone e attiva una filiera di circa settemila piccole e medie imprese di assoluta eccellenza, arrivando a generare un indotto occupazionale di quasi 160mila addetti”.

L’ESPERIENZA PASSATA

Proprio in virtù di questi numeri, prosegue la nota, “per assicurarsi e accrescere questa tradizione italiana, in uno scenario mondiale di crescente competitività nel settore, occorre che lo Stato e la politica mantengano un focus costante sull’argomento”. È questo l’obiettivo del nuovo Intergruppo parlamentare per l’aerospazio, sulla scia dell’esperienza della passata legislatura. Allora, costituito nell’ottobre del 2014, l’Intergruppo fu protagonista del processo che portò all’adozione della nuova governance nazionale, accentrandone la responsabilità politica nelle mani del presidente del Consiglio e fornendogli il supporto di un apposito Comitato interministeriale (Comint), composto da tutti i dicasteri coinvolti. “Alla luce di questo ecosistema istituzionale – scrivono i primi firmatari – crediamo sia necessario che il Parlamento, come nella scorsa legislatura, rigeneri la propria attenzione verso l’aerospazio, così da assicurare il ruolo di primo piano che l’Italia occupa”.

UN APPROCCIO SISTEMICO

D’altra parte, oggi come cinque anni fa, l’esigenza su cui poggia l’iniziativa dell’Intergruppo è rafforzare l’approccio da “sistema-Paese”, coinvolgendo sul tema il Parlamento, il governo, le istituzioni, le componenti industriali e il mondo della ricerca. A testimoniarlo è stato proprio l’evento a Montecitorio, che ha visto gli interventi del capo dipartimento Università del Miur Giuseppe Valditara, del segretario del Comint Carlo Massagli, del consigliere del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Stefano Gualandris e del nuovo presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Giorgio Saccoccia. Da questi è arrivato apprezzamento e disponibilità per il nuovo Integruppo parlamentare, iniziativa che è piaciuta anche all’industria presente alla Camera, con i rappresentanti di eccellenze nazionali come Argotec (l’azienda che parteciperà alla prima missione Nasa verso la Luna), Avio, Telespazio e Thales Alenia Space.

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