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Vi spiego perché lo stop di Trump ai viaggi non colpirà il regime cubano. E cosa invece sì. Parla Pardo Lazo

Stop ai viaggi a scopo educativo dagli Stati Uniti a Cuba. Il Dipartimento del Tesoro americano ha deciso di imporre ulteriori limitazioni alle visite di gruppo educative e ricreative, usate da migliaia di cittadini americani per soggiornare nell’isola.

La misura fa parte di una serie di nuove sanzioni che hanno come scopo punire il “ruolo destabilizzante di Cuba nell’Emisfero Occidentale”, da quanto si legge nel comunicato del Tesoro. L’amministrazione del presidente Donald Trump ha anche deciso di bandire l’esportazione americana di aerei e privati e imbarcazioni verso Cuba.

STRATEGIA CONTRO IL TOTALITARISMO

Sebbene questi viaggi forniscano denaro corrente, direttamente al governo cubano, non sarà questo divieto a togliere ossigeno al regime di La Habana. È questo il pensiero dello scrittore e blogger dissidente cubano, Orlando Luis Pardo Lazo. In una conversazione con Formiche.net, ha spiegato il perché, secondo lui, queste visite avevano una funzione politica, sociale e culturale più efficace per combattere il totalitarismo cubano: “Conosco molte persone che hanno capito la realtà cubana solo vivendola sulla propria pelle. Professori censurati, gente che è tornata negli Usa disincantata, mentre prima era innamorata dalla mitologia della rivoluzione cubana”.

Lo scrittore ricorda il caso del sito americano The Blade, che aveva seguito il caso della comunità Lgbt a Cuba, inizialmente con molti elogi e ammirazione, e poi ha sofferto la censura del governo quando le autorità hanno impedito l’ingresso di uno dei suoi giornalisti.

IL RISCHIO DI ISOLAMENTO

Pardo Lazo ricorda che tutto il sistema economico e commerciale dell’isola è gestito dal governo comunista, per cui le risorse prodotte dalle attività delle imprese straniere fino alla ricarica del cellulare di un cittadino cubano arrivano alle tasche del regime: “Non saranno i soldi in meno provenienti dai viaggi educativi a destabilizzare il totalitarismo cubano […] Penso però che si rischia invece di isolare ancora di più i cubani, e questo si potrebbe tradurre in più impunità per il regime […] Un mito isolato, lontano, facilita lo sviluppo di fantasie e simpatie”.

Secondo il blogger dissidente, invece potrebbe funzionare il progetto di applicare il III titolo della legge Helms Burton, come annunciato dalla Casa Bianca ad aprile di quest’anno: “Questo potrebbe scatenare una crisi internazionale, per il processo di espropriazione di terreni e beni stranieri che effettivamente smuoverebbero la situazione”.

PER UNA RICOLONIZZAZIONE CIVICA

Lo scrittore crede che a Cuba sia necessaria una “ricolonizzazione civica, quella parola molto temuta dagli americani, ma che in questo significa l’arrivo di milioni di cittadini stranieri, persone che arrivano dal mondo libero […] Negli anni ’80-’90 lo straniero era un personaggio critico, era pericoloso stare vicino a loro, film come ‘Lejanía’ o ‘Fresa y chocolate’ lo raccontavano. Ora non è così, i turisti sono arrivati con computer, libri, dvd e hanno documentato lo stato di degrado economico e morale dell’isola […] Lasciare i cubani da soli sarebbe lasciarli schiavi in mano al regime […] Il cubano è un invalido economico, invalido di diritti umani, non è più un soggetto culturale”.

IL CASO DEL VENEZUELA

Pardo Lazo, autore del provocatorio libro “Espantado de todo me refugio en Trump” (Spaventato da tutto mi rifugio in Trump), edito da Hypermedia nel 2019, non crede che l’amministrazione del magnate repubblicano farà altri passi avanti per stringere il cerchio del regime cubano: “Negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni, per cui non penso che succederà nulla di eclatante. Queste misure cercano soltanto di ribaltare le riforme della politica del presidente Barack nei confronti di Cuba e quella del Venezuela è solo una scusa. Per più di 20 anni il totalitarismo cubano ha sostenuto e contribuito alla creazione della tirannia venezuelana. Il regime narcotrafficante e criminale di Nicolás Maduro sta destabilizzando l’emisfero, solo misure concrete, diplomatiche ma anche fisiche, potrebbero eliminare definitivamente il rischio”.

“È importante che il governo del presidente lasci una valvola aperta – ha concluso – perché i cubani non restino completamente isolati. Sono convinto che il regime cubano farà qualcosa per meritarsi ancora più sanzioni e giustificare così un isolamento che conviene al totalitarismo”.

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