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Agricoltura, il salto tecnologico arriva (anche) dallo spazio. Ecco IBF Servizi

Avanti tutta con l’agricoltura di precisione, con il prezioso contributo dei servizi spaziali, per lo sviluppo e la crescita del Paese e un occhio rivolto alle possibilità di estendere il made in Italy. Parola del ministro per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio, che oggi a Roma ha partecipato alla conferenza stampa “Dallo spazio alla terra” dedicata al nuovo passo di IBF Servizi, il primo hub tecnologico per l’agricoltura del Paese. Con lui, ne hanno parlato il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello, l’ad di A2A Luca Valerio Camerano, il presidente di Leonardo Gianni de Gennaro, e l’ad di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni.

IL PROGETTO

Nata nel 2017 da una partnership pubblico-privata tra Ismea (l’ente pubblico-economico per i servizi per il mercato agricolo alimentare) e Bonifiche Ferraresi, IBF Servizi ha infatti visto oggi l’adesione nella compagine societaria di due big dell’hi-tech come e-Geos (società partecipata da Telespazio, gruppo Leonardo, leader nell’osservazione della Terra) e A2A Smart City, che porterà la propria esperienza nel campo della sensoristica prossimale e nello sviluppo delle reti a banda stretta. Gli obiettivi del nuovo progetto? “L’ottimizzazione di tutti processi produttivi, per le grandi aziende e per quelle più piccole, con la riduzione dei costi di produzione, il miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale”, ha spiegato il dg di Ismea Borriello.

UN’AGRICOLTURA ALL’AVANGUARDIA

Un’iniziativa che ha trovato l’apprezzamento di Centinaio: “Magari ce ne fossero tanti altri di progetti come questo da patrocinare”. D’altra parte, ha aggiunto, “investire in ricerca e innovazione per fronteggiare le sfide del sistema agroalimentare ci permette di avere una visione lucida sul futuro, di farci trovare pronti per dare risposte alla crescente domanda alimentare e, allo stesso tempo, sostenere la creazione di una modalità di produzione più sostenibile dal punto di vista ambientale”. In particolare, ha rimarcato il ministro, “il valore dell’agricoltura di precisione è un approccio razionale, preciso ed efficiente sotto il profilo delle risorse naturali impiegate e la gestione dei fattori della produzione, ma anche di altri fondamentali valori immateriali come i servizi ecosistemici”. Iniziative come IBF Servizi, ha rimarcato, “possono contribuire all’adozione e diffusione dei sistemi di gestione avanzata e assistenza tecnica in agricoltura su vasta scala territoriale, proiettando il settore nel terzo millennio per un made in Italy sempre più di qualità e all’avanguardia”.

GLI OBIETTIVI

“Con questo progetto – gli ha fatto eco Borriello – vogliamo favorire una crescita più sostenibile del sistema agroalimentare italiano”. Con l’ingresso dei due colossi italiani in IBF servizi, ha aggiunto, si potrà meglio “facilitare l’accesso alle metodologie, alle pratiche e alle tecnologie dell’agricoltura di precisione”. Ciò significa “migliorare la competitività delle nostre imprese anche attraverso una riduzione dei costi di produzione, favorendo un’agricoltura sempre più rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini”. La partecipazione dell’Ismea, ha detto il direttore generale, “assicurerà che tutte le aziende agricole italiane potranno beneficiare di questi vantaggi, anche quelle che per dimensioni, volume di affari e limiti di formazione non avrebbero l’opportunità di usufruirne”.

L’AGRICOLTURA DI PRECISIONE

Da parte, sua Bonifiche Ferraresi “considera la partnership azionaria in IBF Servizi con A2A e Leonardo, dopo quella con Ismea, una perfetta integrazione di conoscenze e di risorse umane dedicate a quello che oggi rappresenta in Italia uno straordinario esempio di innovazione tecnologica applicata alla filiera agroindustriale”, ha detto l’ad Federico Vecchioni. “L’agricoltura di precisione – ha rimarcato – è infatti in grado sia di rappresentare la migliore garanzia per il consumatore finale della qualità dei prodotti alimentari e dell’uso razionale e responsabile delle risorse naturali sia di fare dell’innovazione un fattore di competitività, comune denominatore di tutti i settori produttivi, e che vede oggi il comparto agricolo uno degli esempi di maggiore applicazione”.

IL RUOLO DI A2A…

Ma perché A2A ha scelto di aderire con la sua Smart City? “Abbiamo scelto con convinzione di entrare a far parte di IBF Servizi – ha risposto l’ad del Gruppo Camerano – perché rappresenta un importante esempio di collaborazione fra partner autorevoli, in grado di sviluppare soluzioni avanzate dedicate all’agricoltura e assicurare un vantaggio competitivo a un settore industriale così importante per il nostro Paese”. In questo modo, “le tecnologie che metteremo a disposizione con nel campo della connettività e dei sensori, e la nostra capacità di gestire grandi quantità di informazioni, potranno fornire un valido contributo in termini di innovazione e sostenibilità ambientale”.

…E QUELLO DI LEONARDO

Un impegno sposato da Leonardo nelle parole del suo presidente Gianni De Gennaro: “Dall’unione tra tecnologia aerospaziale e settore agroalimentare, due eccellenze dell’Italia nel mondo, nasceranno servizi innovativi per lo sviluppo sostenibile delle attività italiane di tutte le dimensioni, con opportunità sul mercato globale”. Così, ha aggiunto, con IBF Servizi, partnership pubblico-privata che riunisce detentori delle tecnologie, istituzioni e aziende agricole, il nostro Paese fa sistema per raggiungere un duplice obiettivo: aumentare la produttività agricola e contribuire a fronteggiare le sfide del cambiamento climatico”. Leonardo, ha rimarcato il presidente, “è orgogliosa di mettere a disposizione, attraverso e-Geos, la propria esperienza nelle tecnologie satellitari e nell’elaborazione dei big data”.

I SERVIZI SPAZIALI…

In particolare, la joint venture tra Telespazio e Agenzia spaziale italiana (Asi) “avrà il ruolo di fornire tutto il supporto per il dato satellitare e le tecniche che consentono di estrarre da esso, in unione con gli altri dati, i vari parametri per la gestione dell’agricoltura di precisione”, ci ha spiegato a margine della conferenza Massimo Claudio Comparini, ad di e-Geos. Lo farà con i dati che arrivano da Cosmo-SkyMed (il sistema duale di osservazione della Terra tutto italiano, dei cui dati e-Geos gestisce la commercializzazione) e da tutti gli altri assetti in orbita, radar, ottici fino all’iperspettrale, con il satellite italiano Prisma, all’avanguardia sul tema, che può già offrire il proprio contributo.

…PER L’AGRICOLTURA

“Prisma è operativo, attualmente in fase di finalizzazione di test e validazione”, ci ha illustrato Luigi Pasquali, responsabile Spazio di Leonardo e ad di Telespazio. In ogni caso, ha aggiunto, il modello offerto a IBF Servizi (ma replicabile per tante altre applicazioni, anche in ottica di export) è “la realizzazione di una specifica piattaforma applicativa per estrarre informazioni relative a specifiche esigenze”. Nel concreto, ha rimarcato Pasquali, le informazioni raccolte dai dati satellitari permetteranno di capire dove è necessario irrigare di più, o dove al contrario è inutile impiegare risorse idriche. Con i satelliti “si può inoltre capire lo stato di salute delle coltivazioni, andando ad osservare addirittura le condizioni chimico-fisiche tramite la misurazione della clorofilla”.

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