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Nuove tensioni tra Russia e Ucraina per il caso Vyshinsky

Nuove tensioni tra Ucraina e Russia. Questa volta a causa di un giornalista. Si chiama Kirill Vyshinsky ed è stato direttore di Ria Novosti. È detenuto dal 15 maggio del 2018 dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (Sbu) con l’accusa di tradimento, per il suo sostegno ai separatisti del Donbass, e traffico illegale di armi.

Il governo russo ha dichiarato che sta seguendo con attenzione la situazione di Vyshinsky. Secondo l’agenzia Sputnik, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha spiegato che la Russia segue con molta attenzione gli sviluppi del caso e la prossima udienza: “Chiaramente speriamo che possa ottenere il rilascio, il prima possibile. Non vorrei fare ulteriori commenti”.

Oggi la Corte distrettuale di Podolsky si riunisce a Kiev e Vyshinsky potrebbe essere rilasciato, dopo più di un anno in carcere. Il segretario stampa della Procura generale dell’Ucraina, Larysa Sargan, ha dichiarato che Vyshinsky potrebbe essere rilasciato “grazie alla decisione della Corte costituzionale ucraina e a una nota giunta al presidente Volodymyr Zelensky“. La missiva sarebbe stata scritta dalla madre del giornalista, secondo quanto ha riferito l’agenzia Ukrinform.

Il Commissario russo per i diritti umani, Tatyana Moskalkova, ha avvertito su possibili provocazioni e tentativi di fare pressione contro le autorità ucraine sul caso.

In una nota pubblicata sul suo sito web, Moskalkova ha scritto che “in quanto all’udienza prevista per domani (oggi, ndr) sul caso di Kirill Vyshinsky, mi hanno informato di presunte provocazioni e tentativi di fare pressione sulle autorità dell’Ucraina da parte di cittadini più radicali. Chiedo a tutte le forze razionali della società civile di prendere posizione contro le provocazioni in sostegno della giustizia e la verità rispetto a Kirill”.

Se dichiarato colpevole, il giornalista rischia una sentenza di 15 anni di carcere.

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