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Voli, vino e acqua. Ecco le nuove sanzioni russe contro la Georgia

Le tensioni tra Russia e Mosca continuano. I due Paesi non hanno rapporti dalla guerra del 2008, ma nelle ultime settimane lo scontro è aumentato, non solo sul piano politico ma anche economico e commerciale. Dopo che il decreto del Cremlino per la sospensione dei voli che colpisce duramente l’industria turistica georgiana, ora è il governo di Tbilisi a vietare i voli.

Per ora, il volo SU 1983 della compagnia russa Aeroflot è stato l’ultimo ad atterrare a Mosca da Tbilisi, come effetto del decreto firmato dal presidente Vladimir Putin il 21 giugno ed entrato in vigore l’8 luglio. La misura, secondo il governo russo, garantisce la sicurezza nazionale della Russia e la protezione dei cittadini russi da azioni criminali ed illegali”.

Sebbene i rapporti diplomatici tra Georgia e Russia siano chiusi da agosto del 2008, dopo la guerra dei cinque giorni per la regione separatista georgiana di Ossezia del Sud, di recente c’è stato uno scontro definitivo: il gesto di un deputato russo in Georgia a giugno che si è seduto nel posto del presidente del Parlamento georgiano. La provocazione è degenerata in una serie di proteste contro l’ingerenza russa in Georgia, dove 240 persone sono rimaste ferite.

La Russia è il Paese dai quali partono più turisti verso la Georgia, circa 1,4 milioni nel 2018, seguiti da Armenia, Azerbaijan, Turchia e Ucraina. Secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per il Turismo della Georgia, ogni turista russo ha speso in media l’anno scorso circa 465 dollari, generando per l’economia georgiana circa 720 milioni di dollari. Il presidente della Federazione di Alberghi e Ristoranti della Georgia, Shalva Alaverdashvili, ha dichiarato all’agenzia Efe che il Paese perderà 715 milioni di dollari a causa delle sanzioni russe.

E il braccio di ferro continuerà. Il capo del partito Russia Unita, Serguei Neverov, ha detto che il prossimo passo che sarà discusso in Parlamento sarà la sospensione dell’importazione di vino georgiano e acqua minerale, così come il blocco delle transazioni di denaro. Da quanto si legge sul sito Gazeta.ru, la Russia è il principale mercato del vino della Georgia. Solo nel primo semestre del 2019 sono state collocate circa 25 milioni di bottiglia, per cui il colpo ai conti dell’economia georgiana non sarà da sottovalutare.


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