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Universiadi. Salerno polo di innovazione e formazione per il Mezzogiorno e il Mediterraneo

“Le Universiadi possono essere un’occasione di promozione di immagine importantissima, pur con le dovute proporzioni rispetto ad Expo, questo evento può rappresentare un punto di svolta per la Campania” parlava così il presidente di Camera di Commercio e Confindustria Salerno Andrea Prete quando giorni fa Formiche.net lo ha intervistato per la rubrica Città-Imprese.

Vediamo ora in quali direzioni questa svolta si può concretizzare. Salerno investe in innovazione e sviluppo, in processi formativi e di alfabetizzazione digitale configurandosi da un lato città attrattiva di esperienze internazionali come la Fondazione Ebris, in partnership con l’Università di Harvard e il Palazzo dell’Innovazione di Healthware Group, dall’altro rafforzando una linea di cooperazione tra l’Università e le aziende dell’area di Pontecagnano, proprio attorno all’aeroporto che ha recentemente ottenuto la concessione definitiva.

Proprio qui tra centri direzionali, fondazioni di partecipazione, società di strategia territoriale e scuole di formazione, sta nascendo un vero e proprio hub dell’Innovazione e dei Saperi. In sinergia con Unisa e l’Università Luiss, di cui Vincenzo Boccia è appena stato nominato presidente, il polo di Pontecagnano potrà presto assumere per dimensione e investimenti, il ruolo di eccellenza formativa per l’intero Mezzogiorno e Mediterraneo: un punto di riferimento importante per i fondi internazionali di impatto sociale sull’Africa, per esempio, oltre che per investitori internazionali che proprio qui troveranno le migliori condizioni per alimentare lo sviluppo di progetti e idee imprenditoriali. Lasciamo dunque parlare i protagonisti a partire da Michele Nappi, coordinatore del dipartimento di Informatica dell’Università di Salerno.

Michele Nappi, lei rappresenta un’eccellenza nazionale è corretto?

La legge 232 del 2016 istituisce i dipartimenti di eccellenza finanziati con la legge di Bilancio 2017: il dipartimento di Informatica è risultato il dipartimento di eccellenza del Sud Italia. Questo straordinario risultato consolida la lunga e prestigiosa tradizione dell’Informatica di Salerno che nasce nei primi anni ’70 e che nei decenni successivi è riuscita con piglio pionieristico a raggiungere livelli di competitività nella ricerca e nella didattica riconosciuti sia a livello nazionale sia internazionale. Tali livelli di competitività sono stati più volte certificati dall’Autorità nazionale di valutazione universitaria che ha collocato il dipartimento di Informatica sempre ai primissimi posti nelle valutazioni degli ultimi anni.

Il Dipartimento non è solo lei…

Attualmente il dipartimento di Informatica vanta figure di assoluta eccellenza che si distinguono a livello internazionale per qualità ed impatto della produzione scientifica nonché per lo svolgimento di editoriali e di disseminazione scientifica in sedi di grande prestigio.

E come siete riusciti ad ottenere il titolo di dipartimento di eccellenza?

Il riconoscimento di dipartimento di eccellenza è stato raggiunto per effetto di un progetto di sviluppo nell’ambito dell’informatica che ha saputo declinare, in modo armonico, gli aspetti salienti di Industria 4.0 nella didattica, nella ricerca e nel trasferimento tecnologico non solo verso le Pmi del territorio ma anche verso le grandi aziende nazionali. Le competenze esistenti nel dipartimento, in grado di coprire una vasta area del settore Ict, hanno facilitato questa fase progettuale e semplificheranno il processo di attuazione che si realizzerà nei prossimi 5 anni.

Qual è l’obiettivo?

L’obiettivo è aumentare la sinergia tra la didattica, la ricerca e il trasferimento tecnologico, nell’ottica di aumentare il livello competitivo delle aziende mediante un’attività ricerca sempre più visionaria ed in linea con gli obiettivi strategici di Industria 4.0. Ciò favorirà anche la ricaduta sulla qualità della didattica nel corso di laurea triennale, magistrale e nel dottorato di ricerca, consentendo agli studenti di entrare in contatto con i risultati della ricerca più avanzata nel settore Ict, con migliore qualificazione delle professionalità e ricadute nel contesto lavorativo.

Nel concreto che cosa prevede il progetto che avete presentato?

Per aumentare la qualità della ricerca e migliorare anche l’impatto sulla didattica, il dipartimento utilizzerà i circa 9 milioni di euro previsti dal finanziamento, per potenziare l’organico dei ricercatori nell’Area 01 Ssd Inf/01 e la rete di laboratori già esistenti. Ciò avverrà mediante l’attuazione di una politica di reclutamento, che porterà al rafforzamento e alla valorizzazione del capitale umano dedicato alla ricerca, nonché attraverso azioni mirate a uno sviluppo orizzontale e verticale dei laboratori in un’unica visione operativa al servizio della ricerca di base, della ricerca applicata, della didattica e del territorio: tutto ciò conferirà al Dipartimento di Informatica maggiori capacità di richiamare finanziamenti, sia attraverso progetti a valere su bandi competitivi regionali, nazionali o europei, sia attraverso attività di ricerca conto terzi. Le aree di ricerca sulle quali si verticalizzerà prevalentemente il progetto riguarderanno big data analytics, computer vision, homeland security, data science scalable, edge computing, intelligenza artificiale e realtà aumentata, nonché la realizzazione di nuove architetture distribuite in ambito Internet of Things (IoT). Il raggiungimento di tali obiettivi consentirà la realizzazione di un meta-Laboratorio, che incuberà quelli esistenti e quelli di nuova creazione, idoneo alla progettazione, allo sviluppo e al test di soluzioni IoT a 360 gradi. In particolare alcuni tra i laboratori di ricerca tematici che si intende realizzare rivestono un interesse strategico e tra questi ricordiamo il Laboratorio Context-Aware Security Analytics (Casa), il Laboratorio Multisource-Multimodal-Multimedia Big Data Analytics (Lambda) e il Laboratorio Scalable Edge Computing for Sensors (Secs).

Non è certo il primo finanziamento importante che ricevete, giusto?

Sì è così. A conferma della qualità della ricerca prodotta soprattutto nell’area della computer vision e intelligenza artificiale, è opportuno sottolineare che nelle ultime 2 tornate del Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale banditi dal Miur) anni 2015 e 2017, ben 2 progetti vedono il dipartimento di Informatica in prima fila. Il primo è  “Cosmos : COntactlesS Multibiometric mObile System in the wild”, finanziato con 405.073 euro, responsabile scientifico (principal investigator), il prof. Michele Nappi, università partecipanti coordinate da Unisa: Federico II, Sapienza, Uniroma 3, Uniss, Unimore, Unipv, Unimi 2.

Il secondo progetto è “Prevue: Prediction of Activities and Events by Vision in an Urban Enviornment”, finanziato con 832.353 euro, responsabile scientifico dell’Unità Operativa Unisa/Di, il prof. Michele Nappi (il principal investigator è la Professoressa Rita Cucchiara di Unimore), università partecipanti coordinate da Unimore: Unisa, Unipd, Unitn.

Che cosa vi aspettate per il futuro?

Il dipartimento di Informatica si candida ad essere riferimento assoluto nazionale per tutti gli attori che guardano al settore Ict come prospettiva di alta formazione, di business e di ricerca avanzata. Insieme alla Regione Campania, al Comune di Salerno e al sistema delle imprese a partire da Confindustria, stiamo anche lavorando per implementare l’ecosistema tecnologico urbano.

 

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