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Volo MH17. Il ricordo dell’ambasciatore ucraino a 5 anni dalla strage

Di Yevhen Perelygin

In questi giorni ricordiamo il quinto tragico anniversario dell’abbattimento, il 17 luglio 2014, del volo Malaysian Airline MH17, in cui persero la vita 298 persone civili innocenti, cittadini olandesi, australiani, malesi e di altri Stati.

Laereo è stato abbattuto nell’est dell’Ucraina da un missile della serie 9M38 lanciato dal sistema BUK dai territori occupati dai terroristi filorussi e trasportato dalla Russia in territorio ucraino. Lo stabiliscono i risultati dell’inchiesta realizzata dal Joint Investigation Team, un’equipe internazionale guidata dagli ispettori olandesi per fare luce sulla tragedia avvenuta cinque anni fa. Dopo l’abbattimento, il sistema missilistico usato per il lancio è stato trasportato di nuovo in Russia.

L’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno ribadito più volte il loro pieno sostegno ai lavori della squadra investigativa comune accogliendo con favore gli importanti progressi compiuti in questi anni. Alcuni giorni fa il Joint Investigation Team olandese ha concluso finalmente la sua inchiesta, individuando i responsabili del lancio del missile BUK, l’arma con cui, secondo gli investigatori, la 53esima brigata anti aerea russa ha distrutto il volo di linea partito da Amsterdam e abbattuto nei cieli del Donbass.

Sono state incriminate per omicidio quattro persone, tre di nazionalità russa membri dei servizi di sicurezza russi come FSB e GRU e uno di nazionalità ucraina. I russi sono Igor Girkin, Serghei Dubinsky e Oleg Pulatov mentre l’ucraino è Leonid Kharchenko. Girkin (nome in codice: Strelkov) al tempo dei fatti era il ministro della Difesa dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), Dubinsky (alias Khmury) era il capo dei servizi di intelligence della DPR, mentre Pulatov (Gyurza) sembra aver avuto un ruolo chiave nell’assicurarsi il missile BUK che ha poi abbattuto il jet di linea. Kharchenko invece è un separatista che si trovava a capo di un’unità militare nella regione di Donetsk.

La Federazione Russa, come Stato aggressore che ha annesso la Crimea e occupato una parte della regione del Donbas trasformando i suoi militari in sanguinosi terroristi, in questi ultimi anni ha cercato di far deragliare le indagini su questo crimine disinformando la comunità internazionale.

Per garantire che i responsabili dellabbattimento di MH17 siano consegnati alla giustizia, cè bisogno del supporto continuo della Comunità internazionale, come richiesto dalla risoluzione 2166 (2014) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Solo insieme con questo sostegno possiamo garantire una rigorosa applicazione del principio dell’inevitabilità della pena per questo orrendo crimine internazionaleassicurando che i responsabili siano consegnati alla giustizia.

Sono passati diversi anni, ma il dolore, la disperazione e la frustrazione per la perdita di così tante vite rimarranno sempre. Non dobbiamo dimenticare mai le persone innocenti vittime di questa strage!

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