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Anna Lambiase: le tecnologie innovative cambieranno la medicina e la qualità della vita

Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro.
Persone che hanno fatto loro il proverbio africano “Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa” e che sanno che la vera innovazione è quella condivisa in grado di generare benessere per la collettività.
Quest’intervista fa parte della rubrica Innovatori pubblicata su www.robertorace.com.
Uno spazio in cui proviamo a raccontare le storie degli Innovatori, a scoprirne modi di pensare, predilezioni e visioni del mondo. Cercando di capire meglio cosa ci riservano presente e futuro.

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Anna Lambiase, dottore commercialista, laurea in Economia e Commercio, ha conseguito un master in Finanza all’Università degli Studi di Pavia e un master presso il Politecnico di Milano. Dopo esperienze internazionali nel corporate finance di banche d’affari, è stata CFO di Poligrafica San Faustino e nel 2001 ha fondato IR Top Consulting, Partner Equity Markets di Borsa Italiana, specializzata nell’advisory per la quotazione in Borsa, e PMI Capital, piattaforma dedicata agli investitori di AIM Italia. Ha maturato un importante track record su società MTA/STAR e sui processi di IPO su AIM Italia ed è stata socio promotore e investitore con Vedogreen della SPAC GreenItaly1. Docente presso Academy, centro di formazione di Borsa Italiana LSEG e autore di numerose pubblicazioni di IR e Finanza. Membro nel Consiglio di Amministrazione di aziende quotate su MTA e sul mercato AIM Italia.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. Un innovatore è colui che riesce ad interpretare l’esistente in una maniera diversa al passo con l’evoluzione della domanda. Il motivo deriva dalla sua curiosità e dalla sua ispirazione.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. La medicina, grazie alle tecnologie innovative applicate alla intera catena della qualità della vita. Una certezza o una speranza?

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Il ruolo del leader è orientare le persone agli obiettivi solidi e concreti con una forte motivazione verso la meta. È avere il coraggio di osare e la capacità di coinvolgere. Per primo il leader deve esserci e dimostrare.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. La mia insegnante di latino e greco, che in realtà mi ha insegnato l’amore per la cultura e l’umiltà nel confronto con gli altri. E mi ha donato la possibilità di affrontare qualsiasi problema con un approccio matematico alla chiara analisi e risoluzione dei piu grandi temi. Non parlo degli altri due miei mentori, perché sono ancora con me e ogni giorno mi insegnano l’ottimismo e la perseveranza, e si chiamano rispettivamente papà e mamma.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. La mia più grande paura è che la frenesia del lavoro ci tolga il piacere della vita e spesso questo accade quando non ci si ferma un attimo a pensare e il tempo fugge. La mia più grande speranza è che sappiamo sempre riconoscere le priorità della vita, che non sono quelle materiali.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Il mio progetto di lavoro attuale è portare le PMI in Borsa e la gioia degli imprenditori che ce la fanno mi ricompensa di tutte le difficoltà del processo di quotazione. Il futuro è quello di ottenere un riconoscimento importante onorifico che possa coronare il mio durissimo percorso imprenditoriale.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare.
R. Mi emoziona Roberto Bolle quando esprime tutta la sua straordinarietà nella danza, mi fa arrabbiare chi opera guidato dal vile denaro e non dalla passione per quello che fa, e non vede quello che potrebbe fare.

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