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Il ritorno di don Dario Viganò. Ai vertici dell’Accademia delle Scienze

Monsignor Dario Eodardo Viganò è stato nominato oggi da papa Francesco vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, con specifica competenza per il settore della comunicazione. Già prefetto del dicastero per la Comunicazione, finora il monsignore ricopriva la nomina di assessore dello stesso dicastero.

Il “think tank vaticano” è attualmente retto da monsignor Sorondo. Questa nomina potrebbe portare don Dario ad essere il candidato naturale ad assumere la guida dell’Accademia (vista l’età di Sorondo).

LE PAROLE DEL MONSIGNORE A VATICAN NEWS

Raggiunto da Vatican News, il monsignore ha detto che ha accolto il nuovo incarico “come una nuova sfida e un servizio”. Appena saputa la notizia ha ringraziato il pontefice e ha affermato che “il ministero, la vita di un prete, non è libera espressione di un io individuale che cerca strade di realizzazione ma anzitutto accoglienza di quanto viene richiesto. Solo così si può concretamente attestare che il protagonista della vicenda personale è il Padre. La gratitudine poi si colora di aspetti legati alla propria storia e questa esperienza mi riporta di fatto a quanto ho vissuto prima di iniziare il mio servizio in Santa Sede: dalla Cattolica alla Lumsa, alla Luiss al Laterano per anni ho fatto ricerca e insegnato. Ora, ho detto al Papa, posso mettermi al servizio attraverso lo studio e la ricerca soprattutto nell’ambito della comunicazione”.

IL SALUTO DI PAOLO RUFFINI

L’attuale prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, ha voluto subito ringraziare e salutare il presbitero. “Nel giorno in cui, per volere del Papa, monsignor Dario Edoardo Viganò lascia il Dicastero per la Comunicazione per andare a ricoprire il ruolo di Vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, desidero ringraziarlo per il suo grande contributo umano e professionale al servizio del Santo Padre, della Santa Sede e della Chiesa tutta, prima come Prefetto e poi come Assessore del Dicastero per la Comunicazione”, ha detto Ruffini.

Egli ha ricordato come dal 2015, anno in cui fu nominato prefetto, iniziò un cambiamento poi portato avanti con successo. “Non era facile il compito che, come primo Prefetto del Dicastero, il Papa gli ha affidato nel 2015: procedere verso una integrazione e gestione unitaria, nel progetto editoriale e nella organizzazione d’impresa, delle 9 realtà vaticane che in maniera diversa si occupavano di comunicazione”.

Il compito era quello di riformulare l’organizzazione intera del Vaticano e Ruffini infatti continua dicendo: “Non era facile ripensare il sistema informativo della Santa Sede, riorganizzarlo radicalmente per essere al passo con i tempi, valorizzando allo stesso tempo la sua storia. Non era facile dare un’altra forma alle cose creando ex novo un Dicastero.  Il percorso è stato dunque difficile, anche travagliato; ma la riforma che l’anno scorso sono stato chiamato a portare avanti, succedendo a monsignor Viganò dopo le sue dimissioni, con la nomina dei vertici della Direzione Editoriale e l’integrazione dell’Osservatore Romano nel sistema comunicativo del Dicastero, è ormai giunta al suo tratto conclusivo”.

E infine gli auguri per questa nuova sfida a cui è chiamato da papa Francesco. “In questo anno trascorso insieme ho potuto sempre contare sul sostegno e sulla amicizia di monsignor Viganò, che ringrazio anche per lo stile, la riservatezza, la disponibilità.
Oggi che il Santo Padre gli chiede – valorizzando la sua storia accademica di studioso di Comunicazione, Economia, Dottrina Sociale della Chiesa – di svolgere un altro importante servizio alla Chiesa e alla Santa Sede, come vice-cancelliere in quello che Pio XI definì ‘Senato di Sapienti’, a monsignor Dario Edoardo Viganò vanno insieme al nostro grazie gli auguri più sinceri di tutto il Dicastero”.

 


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