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Infrastrutture e futuro. Il modello Campania raccontato da Cascone

Salvini: “Chi è contro l’Autonomia premia ladri e incapaci del Sud”. Così il vice premier pochi giorni fa. Ma è proprio così? Se lo chiede Formiche.net e lo fa tornando ancora in Campania, dopo aver raccolto i complimenti francesi alle imprese locali, dopo aver raccontato la “sfida vinta delle Universiadi” parole del sottosegretario Giorgetti, oggi parliamo di risorse europee, infrastrutture e sviluppo. Forse al governo in una fase complessa dell’economia italiana non conviene inimicarsi quella realtà regionale che più di ogni altra è in grado di assecondare in tutto il mezzogiorno una ripresa complessiva.

Luca Cascone, è opinione generale che lei sia la persona più competente in fatto di infrastrutture campane, dopo il presidente De Luca

Ride, il consigliere regionale della Lista Civica per De Luca Presidente, ma ride in un modo particolare, anzi per la verità sorride, meglio rumoreggia, come solo in Campania si può fare quando si ha il gusto dell’amicizia e della complicità maschile. Già perché se il complimento giunge da uno come, Fulvio Bonavitacola, considerato da sempre il massimo esperto di infrastrutture, porti, edilizia e sviluppo economico a questi settori connesso… beh si è consci dell’onore e pure dell’onere che questo comporta.

A Rapallo, all’assise dei giovani di Confindustria, il presidente De Luca si è confrontato con il collega Attilio Fontana in merito all’autonomia delle Regioni. La Lombardia in quell’occasione ha sostenuto che la Regione Campania non avrebbe speso i fondi europei ad essa destinati…

Guardi, le potrei rispondere subito con dei dati e certo lo farò. Preferisco prima ricordare un punto perché penso che debba interessare investitori, operatori ed opinione pubblica: il presidente De Luca insieme all’intera struttura della Regione ha conseguito un risultato che va ben oltre i numeri. Ha costruito strategia e pianificazione, ha saputo sviluppare una capacità di organizzazione orizzontale della pubblica amministrazione, che fino ad oggi in Regione Campania non si era vista.

Vede, noi non abbiamo solo speso, cantierizzato ed assegnato le risorse dei fondi europei… Abbiamo fatto di più: abbiamo analizzato le diverse fonti di finanziamento, ad esse ci siamo appoggiati per non perdere un’occasione che fosse una e le abbiamo usate dentro una visione complessiva strategica dello sviluppo infrastrutturale, economico e della mobilità regionale. Oggi abbiamo un quadro preciso del fabbisogno infrastrutturale dell’intera Regione, il che ci consentirà a breve di conseguire fondamentali obiettivi di attrattività del territorio, sviluppo per le imprese e benessere per i cittadini. Questo significa essere affidabili sull’oggi e sul futuro, saper dare certezze ad imprese e cittadini.

Da dove cominciamo?

Dall’aeroporto di Salerno, non c’è dubbio. Non abbiamo esitato un attimo, appena giunta la concessione definitiva abbiamo immediatamente avviato il bando per il prolungamento della pista. Questo per me è veramente un grande successo, se ne parlava da oltre venti anni: sono più di 250 milioni di euro di investimenti che finalmente partono perché in questi 4 anni di governo regionale ci abbiamo sempre creduto e siamo stati al passo, pronti per partire appena Roma si fosse accorta della centralità per tutto il mezzogiorno di una struttura come il Salerno Costa d’Amalfi.

Quale insegnamento possiamo cogliere dietro questa vicenda?

Vede quando si parla di “Sistema Paese” vorrei che si riflettesse su questo dato: qual è il costo che il mezzogiorno nel suo complesso ha pagato per oltre 20 anni di ritardi su un’infrastruttura centrale come l’aeroporto?

Si immagina le occasioni d’investimento perse in questi anni?

Come può qualsiasi imprenditore decidere di accettare il rischio d’impresa se le istituzioni non danno certezza nella strategia, nella pianificazione, nei tempi di valutazione e concessione delle autorizzazioni, nella stabilità delle regole… Io credo che abbiamo dimostrato qualcosa in più della semplice capacità di spendere i fondi europei, abbiamo dimostrato una determinazione, un orgoglio e una volontà di riscatto di cui l’intero Paese deve essere orgoglioso.

Ha detto che ora possedete il preciso fabbisogno infrastrutturale della Regione. Dunque avete già elaborato un vero e proprio piano strategico?

Certamente. Abbiamo saputo cogliere le opportunità del Fondo europeo di sviluppo regionale e collegarle ai Programmi Operativi Complementari in modo da garantire il completamento di interventi avviati negli anni 2007-2013 e contemporaneamente dare impulso a nuove azioni per il ciclo 2014-2020, abbiamo saputo sfruttare le risorse del fondo di rotazione nazionale e quelle per lo sviluppo e la coesione nazionale. Come vede in quattro anni e grazie alla capacità organizzativa della pubblica amministrazione campana, alla quale va il mio ringraziamento, abbiamo saputo recuperare il tempo perso e nello stesso tempo guardare avanti.

Facciamo qualche esempio…

Pensiamo solo alle strade regionali e provinciali: oltre 1.050 milioni di euro investiti per 300 cantieri programmati in tutta la Regione, per 230 (il numero cresce di giorno in giorno) dei quali abbiamo già emesso i decreti di ammissione a finanziamento, funzionali all’apertura dei cantieri. L’attuazione del Piano relativo agli interventi stradali in Regione Campania procede in maniera spedita: mi piace ricordare che il 60% dei cantieri ammessi a finanziamento coincide con le richieste che gli enti locali hanno avanzato, questo per dire come sia vera la relazione tra la Regione e tutti gli attori. Per noi è di fondamentale importanza fare squadra.

Parliamo di 533 milioni di Euro per 285 progetti richiesti dai comuni, tendendo conto dell’estensione delle reti stradali e del loro stato di conservazione, oltre che dei livelli di sicurezza. 40 interventi per complessivi 53 milioni di Euro circa nella Provincia di Avellino; 45 interventi per complessivi 92 milioni di Euro circa nella Provincia di Benevento; 67 interventi per complessivi 127 milioni di Euro circa nella Provincia di Caserta; 97 interventi per complessivi 170 milioni di Euro circa nella Provincia di Salerno; 36 interventi per complessivi 92 milioni di Euro circa nella Città Metropolitana di Napoli. La nostra previsione è che tutti i cantieri siano aperti entro i termini della conclusione del mandato di Giunta.

Lo stesso Piano Lavoro della Regione per immettere energie giovani e competenze tecniche presso i Comuni, ha esattamente lo scopo di supportare gli enti locali nell’espletamento delle procedure. Certo, gioverebbe una normativa nazionale sullo sblocca cantieri che supportasse ulteriormente le centrali appaltanti, quindi fondata sulla fiducia, sulla ragionevolezza e non sul sospetto, perché non possiamo permetterci che Comuni campani rallentino il ritmo dello sviluppo, per il timore di un’insufficiente o inadeguata tutela . Le infrastrutture sono lavoro e in una fase di stagnazione dell’economia servono norme nazionali capaci di massimizzare gli sforzi delle pubbliche amministrazioni virtuose e dei privati coraggiosi.

Per quanto concerne le strade Anas?

Sono previsti altri 1.366 Milioni di euro per cantieri che riguardano per esempio il Raccordo tra Salerno e Avellino, la Telesina, la Fortorina… alcuni di questi interventi, purtroppo, il governo propone di rinviarli ad annualità successive: il fatto molto grave è che in qualche caso sono bloccati da 5-6 anni. Abbiamo fatto di tutto per trovare le risorse per i collegamenti alla rete nazionale, per farli ripartire, ma adesso ci dicono di bloccarli. Per fare un esempio: stanno bloccando il raddoppio della Salerno-Avellino, cruciale per il territorio, considerato che è l’asse viario per raggiungere l’Università, il collegamento con Benevento e la Napoli-Bari. Noi speriamo ci ripensino così da realizzare un intervento organico.

Passiamo ai porti, quale futuro per quelli campani?

220 milioni di euro sono le risorse stanziate per gli scali di Napoli e Salerno che, afferiscono ad un’unica Autorità di Sistema Portuale, quella del Mar Tirreno Centrale. In entrambi i porti è previsto il dragaggio, che per Salerno è decisivo perché ovviamente consentirà l’attracco di navi più grandi, e dunque commerci più forti, oltre che l’arrivo delle navi da crociera e il conseguente indotto turistico. A Napoli inoltre è previsto il raddoppio e il consolidamento delle banchine, nonché interventi sui sistemi di viabilità interni al porto.

L’auspicio è che la crescita della movimentazione indurrà le case di spedizioni internazionali e le agenzie marittime di esportazione ad investire sui due scali potenziando i propri servizi. Naturalmente lo sviluppo della Zes è fondamentale per nuovi insediamenti produttivi e per un’ottimizzazione della logistica connessa alle attività portuali. A Salerno, infine, prenderà il via definitivamente la Stazione Marittima e questo determina subito nuova occupazione.

Naturalmente non ci siamo dimenticati degli altri porti campani. Con uno stanziamento di 140 milioni di euro verranno finanziati tutti i principali porti della Campania di carattere regionale: sarà migliorata la sicurezza e l’accessibilità e verranno potenziate le dimensioni. Uno degli interventi più significativi è sicuramente quello destinato a Capri: un finanziato per 8 milioni di euro, che darà una svolta a uno dei porti con maggiori difficoltà, visto l’ingente numero di passeggeri che vi transitano tutti i giorni. L’allargamento delle banchine e il miglioramento della sistemazione del porto decongestionerà l’afflusso a una meta così prestigiosa.

Lo sviluppo della rete ferroviaria è un tassello importante, anche in prospettiva della stagione di fondi strutturali europei che si aprirà dopo il 2020?

Assolutamente. Anche qui il salto in avanti è notevole: il totale degli investimenti sul nostro territorio è molto cospicuo parliamo di oltre 2.320 milioni di euro se si considerano gli investimenti sulla sicurezza, elettrificazione etc. Un balzo verso un servizio migliore sarà realizzato con il programma Smart station oltre di 60 milioni di euro (38 milioni di euro per le stazioni dell’Ente Autonomo Volturno e 23 milioni di euro per le stazioni Rfi). Parliamo di riqualificazione a livello funzionale e contemporaneamente estetico: sono previsti l’eliminazione delle barriere architettoniche e la dotazione di Wi-Fi, videosorveglianza, tornelli, scale mobili e ascensori.

Abbiamo scelto alcuni luoghi simbolo, quali Pompei, Paestum e Benevento: stazioni particolarmente significative per l’importante volume del traffico o per l’interesse storico e turistico. Proseguiamo poi con interventi di manutenzione e messa in sicurezza della rete ferroviaria, nonché l’elettrificazione su alcune linee, ovvero il passaggio da treni diesel a treni elettrici, con il conseguente positivo impatto ambientale. Per Eav abbiamo previsto i cantieri per il miglioramento, il potenziamento e la messa in sicurezza della linea ferroviaria delle ex linee Circumvesuviana, Cumana, Metro Campania nord-Est e Alifana. Un gran lavoro, e parte anche la metropolitana a Napoli…

Sì, abbiamo risposto alla visione strategica di sviluppo per la Campania

La connettività è senza dubbio uno dei requisiti fondamentali su cui si misurare sia la qualità della vita che l’appetibilità economica di un territorio. Il piano di riqualificazione della mobilità in Campania messo a punto dalla Giunta De Luca è un progetto strategico e intermodulare che, stratificando e differenziando gli interventi nelle diverse tipologie di trasporti, volge nel suo complesso a creare una Rete Unica in cui, a prescindere dalla modalità, ci si muove al meglio in tutta la regione. Puntiamo a una mobilità sicura ed efficiente, sia per le persone che per le merci, per i residenti e per i turisti, per gli studenti e per i lavoratori che transitano sulla Rete campana.

In particolare poi i nostri sforzi si sono concentrati su due assi fortemente strategiche per l’economia regionale: quello turistico (Aeroporto, Alta Velocità per il Cilento, Vie del Mare) e quello intermodale (vedi investimenti sui Porti commerciali e su tutta la rete stradale). Va da sé che qualsivoglia collegamento, che sia aereo, stradale o marittimo, creato ex novo o potenziato, conferisce a un territorio un valore economico aggiunto.

In conclusione, visto che avevamo iniziato parlando di cifre, le fornisco il quadro completo degli interventi approvati e finanziati.

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