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Ursula al lavoro per cambiare il Patto di stabilità? La tesi (smentita) del FT

Tira aria di cambiamento in Commissione Europea. Almeno così sembra dalle indiscrezioni riportate oggi dal Financial Times. Il quotidiano di Londra sostiene infatti che Ursula von der Leyen, che si insedierà a novembre alla presidenza della Commissione, potrebbe tentare la via della semplificazione per le regole del Patto di stabilità. Obiettivi di bilancio meno duri da realizzare, riduzione del debito nei periodi di recessione.

IL DOCUMENTO

Il Financial Times è venuto a conoscenza di un documento di riflessione interno della Commissione europea dove appunto si riconosce la necessità di una “sostanziale semplificazione” delle regole.

Le modifiche al Patto di stabilità dovrebbero avvenire nei primi dodici mesi di questa nuova presidenza e avrebbero l’obiettivo di venire incontro alle economie più vulnerabili.

Gli Stati membri ad oggi dovrebbero ridurre il debito di un ventesimo l’anno per la quota superiore al 60% del Pil. Ma è complicato arrivare a un accordo tra i governi, afferma proprio il documento visionato dal quotidiano della City.

LA FUTURA NUOVA PRESIDENZA

La strada della flessibilità comunque non è una sorpresa per questa nuova presidenza. Durante il discorso programmatico all’Europarlamento a luglio, von der Leyen ha espresso la volontà di continuare sulla linea introdotta dall’attuale presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. “Dobbiamo lavorare all’interno del Patto di stabilità e crescita. Laddove investimenti e riforme sono necessari, dobbiamo assicurarci che possano essere fatti. Dovremmo fare uso di tutta la flessibilità consentita nelle regole”, aveva spiegato von der Leyen.

QUALI I POSSIBILI OSTACOLI?

La strada verso il cambiamento e la flessibilità però si presenta tortuosa. Alcuni Stati membri e commissari sono contrari. Valdis Dombrovskis, l’attuale vicepresidente responsabile per l’Euro che resterà nella Commissione von der Leyen, ha ricordato che alcuni governi già oggi dicono che “c’è troppa flessibilità. È un dibattito politico molto difficile in cui i punti di vista sono molto diversi”.

“L’Olanda ha formalmente criticato l’approccio politico della Commissione di Jean-Claude Juncker alle regole di bilancio, contestando la flessibilità concessa più volte all’Italia e chiedendo un’applicazione automatica del Patto di Stabilità e Crescita”, così scrive l’agenzia Agi spiegando appunto l’indiscrezione del Ft. “Più consenso potrebbe trovare l’idea di abbandonare la valutazione degli Stati membri sulla base del deficit strutturale per passare a un criterio di riduzione della spesa rispetto all’andamento del Pil. I tecnici della Commissione Juncker hanno già iniziato a esplorare questa ipotesi, dopo che diversi Stati membri – compresi alcuni rigoristi – avevano contestato gli obiettivi di riduzione del deficit strutturali considerati troppo complessi da capire e basati su un indicatore, la crescita potenziale, soggetto a incertezze”.

LA RISPOSTA DELLA COMMISSIONE

Questa mattina però la Commissione europea ha repentinamente risposto al quotidiano con una parziale smentita. “A questo documento bisogna dare zero credibilità e credito perché è basato su un brainstorming interno dei servizi”, ha detto la portavoce Mina Andreeva. “Non è stato visto dalla gerarchia della Commissione, né dal presidente eletto né dalla sua squadra di transizione, e ancor meno avallato. È sorprendente vedere articoli su un documento in cui le idee sono solo idee che non sono state viste dai politici e che probabilmente non vedranno la luce”, ha concluso la portavoce.

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