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Salvini invincibile se in coalizione con FI. Quanto a Conte… Parla Alessandra Ghisleri

La calda estate italiana viene riscaldata non solo dallo scirocco che spazza tutta la penisola ma anche dalle animosità della coalizione gialloverde degenerate in una crisi di governo che rischia di richiamare gli italiani alle urne già il prossimo autunno, a meno di due anni dalle precedenti elezioni. Le ragioni sono molteplici e tante potevano già rintracciarsi nella genesi del curioso animale a due teste che ha portato alla formazione di un’inedita maggioranza governativa. Le carte ad oggi si rimescolano e i partiti si stanno a loro modo organizzando. Ma che cosa dobbiamo attenderci nelle prossime ore? Formiche.net lo ha chiesto ad Alessandra Ghisleri, sondaggista e direttrice di Euromedia Research.

Secondo lei il premier Conte potrebbe essere un candidato utile al M5S preferibile ad Alessandro Di Battista?

Il premier Giuseppe Conte rileva un buon indice di fiducia tra gli italiani tra il 36% e il 38%, principalmente concentrato sulla sua figura di arbitro data proprio dal suo ruolo istituzionale. Alessandro Di Battista rileva un indice di fiducia molto più contenuto che non arriva al 20%. Il suo ruolo “rivoluzionario” che negli ultimi tempi ha fatto spesso da contraltare nel M5S al messaggio più moderato di Di Maio di certo non lo aiuta ad ampliare trasversalmente il suo consenso.

Quanto crede probabile la cosiddetta “coalizione Ursula”, sostenuta da tutti i partiti tranne la Lega?

La coalizione che a livello europeo ha sostenuto l’elezione della Von der Leyen a presidente della Commissione Ue composta dai tre partiti italiani Pd, FI e M5S, se si ponesse contro le elezioni immediate senza il sostegno di una buona argomentazione, potrebbe apparire agli occhi dell’elettorato più come la scelta di coloro che vorrebbero cavalcare l’inerzia della continuità parlamentare rispetto i rischi dello scioglimento delle Camere. È importante sottolineare come quasi il 60% del campione intervistato la prima settimana di agosto, in caso di crisi dell’esecutivo, avrebbe desiderato andare al voto il più presto possibile.

Se è vero poi che il taglio dei parlamentari è un desiderio da sempre sostenuto dalla maggioranza degli italiani e da sempre proposto dal M5S, in questa particolare situazione Matteo Salvini potrebbe sollevare il ragionevole dubbio su una possibile manovra di palazzo per escludere le urne, facendogli allargare le fila del suo consenso elettorale.

Oggi a chi conviene andare alle urne?

Senza accordi e senza inciuci, in un’utopia politica di Paese, qualunque forza politica avrebbe interesse ad andare ad elezioni per formare un Governo e dare stabilità alla nazione, mettendo la politica al servizio della comunità. Tuttavia, vivendo in un Paese reale è necessario riconoscere che oggi il quadro politico italiano è in continua evoluzione e gli scenari mutano sotto il pressing forte dell’attualità e della carta decisiva: quella della legge elettorale.

I conti elettorali della Lega potrebbero essere avvantaggiati da un prolungamento della crisi fino a fine anno? O converrebbe andare a elezioni subito?

Confrontando i dati rilevati nelle intenzioni di voto con i diversi scenari che attualmente si propongono, a Matteo Salvini e alla Lega converrebbe andare ad elezioni il prima possibile, evitando così il logorio dei rapporti parlamentari.

Ad esempio il percorso per il taglio dei parlamentari potrebbe non avere un iter semplice e lineare. D’altro canto la manovra finanziaria da realizzare durante una crisi di governo potrebbe essere sostenuta solo in esercizio provvisorio causando situazioni complicate che gli italiani potrebbero comprendere a fatica ad esempio l’aumento dell’Iva.

A tal proposito Luigi Di Maio ha pubblicato un post in cui discolpa il M5S dalle responsabilità della crisi e lancia un appello a tutto il Parlamento per sostenere la legge sul taglio dei parlamentari. Il M5S ha una convenienza politica nell’evitare le urne?

È evidente che il M5S in questo momento non gode dei suoi massimi successi, e se da una parte esiste forte l’esigenza di cambiare il nostro Paese anche con il taglio dei parlamentari riducendo le spese, la priorità per gli italiani è avere un governo stabile, non litigioso che possa dare delle risposte concrete ai molteplici problemi del Paese che coinvolgono la quotidianità di ogni cittadino.

È possibile un rientro sulla scena politica da protagonista per Matteo Renzi? È più probabile un tentativo di scalata del PD o si può immaginare un nuovo soggetto politico?

Si può dire che Matteo Renzi è un protagonista della politica. In questo momento tutto può essere rimesso in gioco, non c’è la necessità di avere degli schemi fissi a cui ricorrere, tuttavia è bene tenere sempre presente la centralità dell’elettore.

Quindi potrebbe anche presentarsi da solo?

Anche, perché no? Tuttavia fare previsioni oggi su situazioni così in divenire è pressoché impossibile.

Secondo lei esiste lo spazio politico per una destra moderata?

Certo! C’è spazio per tutti. Queste ultime tornate elettorali ci hanno insegnato che non ci sono più degli schemi fissi a cui aderire. Uno dei processi più complicati nella lettura dei dati è quello di uscire dalle divisioni tradizionali della politica che vede contrapposte destra e sinistra. Queste divisioni oggi sono lette dall’opinione pubblica come astratte. La loro funzione viene interpretata dagli elettori più come una funzione aggregativa di concetti e idee politiche che indicano delle forze politiche che hanno certe caratteristiche in contrapposizione ad altre. Oggi gli elettori subiscono una maggiore influenza dalla comunicazione dei personaggi più popolari della politica italiana e dai loro messaggi più che dalla posizione geometrica del partito.

A proposito del polo moderato, del “centrodestra non truce”, secondo lei dal punto di vista elettorale a Forza Italia converrebbe provare a occupare un centro dei moderati o affiancarsi alla Lega di Salvini?

Sulla base delle ultime rilevazioni la Lega di Salvini sarebbe invincibile se in coalizione tradizionale con tutte le forze con cui si è sempre presentata ultimamente alle elezioni, compresa Forza Italia.

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