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La crisi c’è, ma non si dice

E Giuseppe Conte ha visto il Presidente della Repubblica. Un compleanno che probabilmente il premier si ricorderà quello dei suoi 55 anni. Perché a poco più di un anno dal governo gialloverde ecco che soffiano, veramente, venti di crisi.

In tarda mattinata infatti da fonti parlamentari si è appreso che il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con il Presidente Sergio Mattarella. Incontro che Conte non ha voluto commentare coi giornalisti che lo attendevano al suo ritorno a Palazzo Chigi a piedi.

D’altronde la situazione politica delle ultime ore è convulsa. Salvini ieri dal palco di Sabaudia ha fatto intendere chiaramente che il governo così non regge. “Cosa succederà ora? Non sono fatto per le mezze misure, o le cose si possono fare per intero, oppure star lì a scaldare la poltrona non fa per me”, ha ribadito ieri sera il vice premier con tutto il suo disappunto. Quella del leader del Carroccio sembra essere una volontà determinata di staccare la spina, anche se apertamente ieri sera non lo ha detto.

Fonti della Lega però nel pomeriggio hanno fatto trapelare la linea del partito: “L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra ‘no’, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni. C’è la consapevolezza e la presa d’atto – aggiungono – che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione”.

Ora il premier ha chiesto tempo a Mattarella per ragionare su possibili soluzioni. Ma la Lega incalza. E il Movimento 5 Stelle? Si trova non solo ad affrontare l’alleato di governo, ma anche con la paura che possa manifestarsi lo spettro, per loro, di un governo tecnico. E rispondono alla nota diramata dalla Lega con poche parole: “La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”.

Ad oggi è solo il tempo, quello chiesto da Conte, che potrà far comprendere che direzione prendere e chi se ne assumerà le responsabilità.

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