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Il meeting di Rimini spegne 40 candeline. I messaggi di Francesco e Mattarella

Il Meeting di Rimini per l’amicizia dei popoli celebra la sua quarantesima edizione. L’appuntamento inaugurale è fissato per domani con l’intervento della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ma già oggi sono arrivati i messaggi più importanti, quello del Santo Padre e del presidente della Repubblica italiana. Papa Francesco non ha voluto mandarla a dire. Non cita Salvini o i fatti politici della crisi ferragostana, Open Arms incluso, ma il suo monito è chiaro.

“Tanti nostri contemporanei cadono sotto i colpi delle prove della vita, e si trovano soli e abbandonati. E spesso sono trattati come numeri di una statistica. Pensiamo alle migliaia di individui che ogni giorno fuggono da guerre e povertà: prima che numeri, sono volti, persone, nomi e storie. Mai dobbiamo dimenticarlo, specialmente quando la cultura dello scarto emargina, discrimina e sfrutta, minacciando la dignità della persona”. Il popolo del Meeting potrà ragionare con profondità sulle parole del Pontefice che spiega: “L’uomo di oggi vive spesso nell’insicurezza, camminando come a tentoni, estraneo a sé stesso; sembra non avere più consistenza, tanto è vero che facilmente si lascia afferrare dalla paura”. La nostra, scrive Francesco, è “un’epoca dove le persone sono spesso senza volto, figure anonime perché non hanno nessuno su cui posare gli occhi”.

Lo spirito profondo del Meeting si può leggere laicamente anche nelle parole di Sergio Mattarella che sembra rivolgere soprattutto ai più giovani. “È necessario affrontare il nuovo con coraggio, senza nostalgie paralizzanti, conservando sempre spirito critico ed apertura a chi ci è prossimo”. Questo, a ben vedere, è il cuore del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica che indica una via precisa. “Ripartire dalla persona – scrive infatti – è un percorso di crescita e di liberazione a cui siamo continuamente richiamati. In questi percorso, ciascuno deve saper trovare il senso e il valore della comunità, anzi contribuire a costruirlo tessendo i fili umani della solidarietà”. “Il Meeting – è la conclusione del Presidente Mattarella, che ha voluto anche ringraziare i volontari al lavoro – è stato nella sua storia animatore di dialogo e l’augurio è che in questo importante anniversario trovi l’ulteriore impulso per rendere servizio alla società”. Messaggio ricevuto. Forte e chiaro.


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