“Lo fanno, lo fanno. Ci sono troppe pressioni internazionali pro-governo”. Piercamillo Falasca, vice segretario di Più Europa, non ha dubbi. Il governo giallorosso si farà. E il suo partito dirà sì al Conte bis? “Deciderà la nostra direzione”, dichiara in una conversazione con Formiche.net. Il dibattito tra Pd e M5s? “Si sta parlando troppo di caselle, poco di coperture finanziarie”, commenta.
Emma Bonino ha detto ieri al Quirinale che “Più Europa non compra a scatola chiusa”, riferendosi al nuovo governo in via di formazione tra M5S e Pd. È quindi un No al governo Conte-bis?
Per quanto mi riguarda lo spettacolo indecoroso di questi giorni, inclusa la scelta di approvare o meno la partecipazione al governo dei 5S su Rousseau, sarebbe sufficiente a decretare il No al governo. Come si può seriamente sostenere un governo fondato sul taglio dei parlamentari, su 10 punti da sinistra populista sudamericana e sulla piattaforma informatica di una srl, su cui peraltro il garante per la Privacy ha messo più volte l’occhio per la scarsa trasparenza sul trattamento dati? Detto questo, come ha detto appunto Emma Bonino, siamo rispettosi delle procedure, dei tempi della Costituzione e dunque aspettiamo di conoscere il nome del premier, i ministri e il programma prima di dare un giudizio definitivo. Deciderà la nostra direzione di partito, come da statuto.
Il collante di tutti i sostenitori del nuovo governo sembra essere la necessità di tenere Matteo Salvini e la Lega fuori dal governo della Repubblica. Un’esigenza richiamata anche a livello europeo e internazionale, sembra. Da europeisti convinti, non siete d’accordo su questo?
Certo, infatti siamo i primi a festeggiare perché tra pochi giorni Salvini non occuperà più le stanze dei bottoni al Viminale, liberando il governo italiano da una indebita influenza di Mosca e dal disegno anti-Ue. Ma proprio perché siamo liberali ed europeisti, guardiamo già avanti: siamo stati cani da guardia contro il governo gialloverde, vogliamo continuare a esserlo contro l’agenda dei “gialli”, che non ci sembra tanto migliore di quella di Salvini.
C’è l’incognita legge di Bilancio, infatti…
Appunto, in ambito economico e sociale, vogliamo vedere i risultati. Si sta parlando troppo di caselle, poco di coperture finanziarie: i 23 miliardi di euro per il blocco dell’Iva verranno dal deficit e nuove tasse o si potrà seriamente rivedere la spesa pubblica ed evitare un ulteriore salasso agli italiani? Ancora, questo governo rivedrà Quota 100 o lascerà che siano i giovani a pagare per i pochi privilegiati che ne possono beneficiare?
Carlo Calenda ha annunciato che, in caso di accordo tra Pd e M5S, potrebbe lasciare i democratici. Sta per nascere il partito di Calenda? Siete interessati?
Non lo so e non credo di dover rispondere io. Calenda ha fatto campagna elettorale per Più Europa alle scorse elezioni politiche, mentre alle Europee ha scelto di portare la sua associazione Siamo Europa in lista con il Pd. Oggi condividiamo lo scetticismo verso questo esperimento di governo, certamente dialogheremo ma di cosa farà Calenda chiedete a lui. Credo però che ci sia un punto cruciale su cui tanti, provenienti da più parti, debbono concentrarsi: questo governo giallorosso nasce sommando due debolezze e senza una forte spinta di consenso…
Se si va al voto vince Salvini, dicono tutti.
Non è detto, sta già cambiando il vento. C’è un’Italia di mezzo che sta rialzando la testa e sta iniziando a essere stanca dello stile e della visione ansiogena del futuro di Salvini. È un’Italia di mezzo fatta di milioni di italiani che non va lasciata senza rappresentanza: i ceti produttivi del Paese, l’Italia che vuol farcela con il lavoro, l’industria e le buone idee, non con la retorica del Reddito di cittadinanza o della lotta all’austerità. Milioni di italiani che si considerano tanto minacciati dalla visione anti-euro di Salvini, Borghi e Bagnai quanto dal pauperismo peronista di Di Maio e compagni. Lasciare il monopolio dell’opposizione a Salvini significa lasciare sola questa Italia di mezzo.
Ultima domanda, un pronostico: il governo lo fanno?
Lo fanno, lo fanno. Ci sono troppe pressioni internazionali pro-governo. Siamo alle schermaglie finali, il voto su Rousseau sarà come sempre privo di sorprese…