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Sviluppo e infrastrutture faranno rima con verde. L’opinione di Pandolfo (Pd)

Quelle che stiamo vivendo sono giornate, ore decisive per il futuro del nostro Paese, dopo la crisi di governo innescata dalla Lega di Salvini a metà agosto. Di fronte ai rischi a cui l’Italia può andare incontro, siamo stati chiamati a contribuire con serietà per dare al Paese un governo di svolta. E lo abbiamo fatto con determinazione, partendo innanzitutto dai temi come lavoro, ambiente, formazione, infrastrutture, ricostruzione, Europa. Contenuti che devono essere al centro dell’azione del nuovo esecutivo e sui quali le forze a sostegno del prossimo governo devono appoggiare soluzioni condivise. Non è pensabile infatti dar vita a un esecutivo basato su un contratto che contempli due diversi programmi paralleli, come accaduto, con i risultati che tutti abbiamo visto, per la maggioranza giallo-verde.

Già da qualche giorno, attraverso i tavoli organizzati con i membri della segreteria Pd e i capigruppo nelle Commissioni di Camera e Senato, ci siamo messi al lavoro per costruire un programma che dia vita a un Paese più verde, giusto, capace di mettere al centro sviluppo e infrastrutture, sulla base naturalmente anche delle chiare indicazioni contenute nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’ultima Direzione nazionale. Perché la forza del Partito democratico è quella di costruire ogni scelta attraverso democrazia e processi condivisi, negli organismi eletti dal nostro popolo, con trasparenza e rigore.

Tra le nostre proposte l’abbassamento delle tasse per i redditi medio bassi, la costruzione di un fondo per la riconversione green delle aziende, un grande intervento infrastrutturale e normativo sul tema della rivoluzione digitale, investimenti e riforma nei settori della scuola, dell’università e delle infrastrutture.
Soltanto così l’Italia potrà imboccare la strada della svolta.



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