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Che modello di università saremo in futuro?

“Per trovare lavoro il master batte la laurea specialistica”.
Non è una notizia, e certamente non è un bel dato. Ma non lo è seguendo le tesi di chi difende l’Università (spesso pubblica), vantandosi che il nostro modello di università non sarà concepita come un college ma almeno è “la più economica” e così via, come ha detto Luciano Violante pochi giorni fa a un incontro, a una osservazione della giornalista che poneva giustamente l’accento su quanti possono permettersi di spendere per i propri figli alterando quindi i punti di partenza. Ecc ecc. Qui c’è un elemento in più. Grave. Un titolo di studio divenuto irrilevante. Che chi può sostitusce con un Master e in questo campo le forbici si aprono. E a chi non può si offre il rito stanco? Credo nel nostro modello universitario ma anche esso sta approfittando di questa ambiguità. La politica ha le sue colpe. Quindi seguendo il ragionamento, la nostra economica università presenta il conto davanti al numero di occupati?

Ps. Mi piace considerarmi tra chi crede più al corso di laurea (rispetto al master). Tra l’altro mastér come dicono i francesi chiamando proprio la nostra laurea di secondo livello.


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