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Anti casta? Ora basta! La reazione di Italia e Uk nel commento di Giuliani

Abbiamo perso il conto delle volte in cui, al termine di pensosi commenti sulla situazione politica italiana, si sia ascoltato l’immancabile richiamo alla necessità di una legge elettorale funzionante o ancor di più di un sistema politico-istituzionale diverso. Quasi a sancire l’ineluttabilità della nostra instabilità e schizofrenia.

Poi, arriva Boris Johnson e la sua spregiudicata tattica arrembante, dai risultati al momento tragicomici. Un mese di cura BoJo e ci si rende conto di come non possa mai essere solo un tema di architettura istituzionale o leggi elettorali. Alla fine dei giochi, conta la qualità umana dei protagonisti. Umana e professionale, aggiungiamo. Le convulsioni del Regno Unito, dallo sciagurato Sì alla Brexit ad oggi, la crisi più pazza del mondo vissuta dall’Italia negli ultimi 30 giorni, ci ricordano il rischio mortale corso dalle democrazie di stampo occidentale: senza una classe politica di alto livello professionale, appaiono deboli e perdenti. Soprattutto in una competizione internazionale, caratterizzata da autocrazie e sistemi illiberali, dalle immense disponibilità economiche. E scarsissimi scrupoli morali. Insomma, l’esatto opposto di ciò che è stato considerato un mantra negli ultimi anni: l’uomo qualunque al potere. Molto più qualunque di quello di Guglielmo Giannini… Un cittadino contrapposto all’ormai mitologica Élite, tanto più degno di nota, quanto più impreparato.

Gli ultimi mesi, però, hanno bruscamente e dolorosamente rimesso a posto un po’ di cose: il Regno Unito rischia un tracollo politico-economico-istituzionale, a causa dell’impreparazione e superficialità della classe dirigente. In Italia, il partito simbolo dell’anticasta, il M5S, ha votato in modo decisivo in Europa, per rendere del tutto marginale e ininfluente la componente anti-Ue. Al punto, che in queste ore a Roma nasce un governo clamorosamente europeista, lì dove poche settimane fa autorevoli e ascoltati esponenti sovranisti concionavano ancora di uscita dall’euro.

Alla fine di questa clamorosa estate 2019, dunque, rischiamo di scoprirci se non addirittura nostalgici della vituperata Élite, almeno consapevoli che senza qualcuno capace di fare il proprio mestiere rischiamo di farci molto, ma molto male. Se andasse così, dovremmo calorosamente ringraziare Boris Johnson e tutti quelli che ci hanno fatto sperimentare la politica delle montagne… russe.



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