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F-35, progetto per la difesa e per l’economia. La voce del governo (olandese)

Di Mona Keijzer

Ecco l’F-35 Lightning II AN-009. Il primo dei ventinove velivoli che verranno costruiti a Cameri, con grande capacità e dedizione. Solo un paio di mesi fa ho avuto il privilegio di sentire per la prima volta il fragoroso rombo del suo motore a reazione. Chi lo ha sentito, sarà d’accordo con me sul fatto che questo volatile canti in modo davvero impressionante.

Oggi sono molto grata ai nostri ospiti di Leonardo. Un gigante nel settore spaziale e aeronautico europeo, con radici che arrivano molto indietro nella storia dell’industria italiana, con buone ragioni uno dei principali attori che lavorano a questo compito erculeo. Naturalmente, sono anche molto orgogliosa delle aziende olandesi che hanno fornito soluzioni all’avanguardia. Soluzioni che fanno parte di ogni F-35. Ne ricordo alcune: i contributi alla produzione del velivolo e del suo motore F135 da parte di GKN Fokker, KMWE, Aeronamic e Thales; manutenzione e logistica per il velivolo, il motore e gli equipaggiamenti di supporto da terra da parte di GKN Fokker, Aeronamic, Standard Aero, Contour e OneLogistics; la progettazione, la produzione e la messa in campo dell’Embedded Training System da parte del Laboratorio aerospaziale olandese.

Un paio di mesi fa mi trovavo a Fort Worth, in Texas, per ricevere ufficialmente i primi due F-35 olandesi costruiti negli Stati Uniti per addestramento e test. È stata un’esperienza straordinaria come quella qui di Cameri, a cui partecipo con piacere insieme a Barbara Visser, segretario di Stato alla Difesa. Difatti, questo progetto è un perfetto esempio di come la sicurezza nazionale e la politica economica possano completarsi a vicenda.

Viviamo in tempi incerti, ma affrontiamo il futuro incerto insieme, come alleati, come partner negli affari e come amici. Ecco perché considero l’introduzione dell’F-35 più di un semplice risultato tecnico, è un simbolo di ciò che possiamo ottenere quando lavoriamo insieme, una nuova generazione di potenza militare, per affrontare una nuova generazione di minacce. Ma i vantaggi della nostra cooperazione vanno ben oltre la nostra sicurezza, verso rinnovate alleanze, innovazioni spettacolari, crescita economica e prosperità.

Per me, questa è l’essenza della strategia olandese per l’industria della difesa. Credo fermamente che la partnership sull’F-35 migliori la sicurezza e la prosperità, rafforzi la democrazia e offra qualità della vita e libertà personale. Ci costringe anche a innovare, ad andare oltre orizzonti e confini. Ciò genera, a sua volta, una crescita economica vantaggiosa per tutte le nazioni coinvolte. Per fare solo un esempio, gi studenti olandesi di ingegneria aerospaziale della Delft University of Technology hanno svolto stage presso la struttura F-35 di Lockheed Martin negli Stati Uniti. Queste menti giovani e acute, spinte dalla curiosità e dalle idee originali, hanno fatto molto per rendere tali stabilimenti più sicuri ed efficienti. Un esempio perfetto di cooperazione internazionale vantaggiosa per tutti. I siti sono migliorati e gli studenti hanno avuto un’esperienza incredibile lavorando a uno dei progetti aerospaziali più prestigiosi nella storia del settore: un’esperienza che li aiuterà a crescere come ingegneri.

Sono fermamente convinta che dobbiamo continuare tale tipo di cooperazione, non solo come apprendimento, ma anche come beneficio reciproco. L’F-35, come è noto, sarà molto probabilmente in servizio per decenni. Sebbene il bellissimo aereo uscito da Cameri possa essere il culmine di molti anni di duro lavoro, è in realtà solo l’inizio.
L’occasione è utile per sottolineare l’importanza delle soluzioni con il miglior rapporto qualità-prezzo. È fondamentale che la piattaforma F-35 rimanga il sistema d’arma più innovativo e avanzato al mondo. L’industria della difesa olandese è impegnata a costruire ed espandere questo rapporto con i partner americani e italiani. Alla fine, la soluzione con il miglior valore potrà essere italiana, americana o olandese. Ovviamente, spero che sarà olandese, ma la cosa più importante è che restiamo impegnati nell’approccio al miglior valore.

Lo stesso metodo ha infatti notevolmente migliorato la piattaforma F-35, rendendo tale partnership il più grande progetto di difesa europeo del suo tempo. Perciò, vorrei chiedere al nostro ospite, Leonardo, e al governo italiano, di continuare questa eccellente cooperazione nei prossimi programmi europei, come il CleanSky 3 e il Fondo europeo per la difesa. Insieme possiamo affrontare le sfide che ci attendono nel settore aerospaziale e della difesa, nella sicurezza e nella sostenibilità. Le soluzioni non riguardano solo la tecnologia. Riguardano anche la nostra mentalità, la nostra volontà di apprendere, la disponibilità a mettere in discussione lo status quo. Ecco a cosa serve la partnership F-35.

(traduzione a cura di Luigi Romano; foto via Twitter @MonaKeijzer)

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