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Satelliti, missili e sommergibili. I programmi della Difesa arrivano in Parlamento

Ripartono i programmi della Difesa. Dopo un periodo di calma per i lavori parlamentari, complice la crisi di governo e l’insediamento del nuovo esecutivo, nell’ultima settimana sono assegnati alle commissioni Difesa di Senato e Camera diversi schemi di decreto ministeriale (otto in tutto) per altrettanti programmi il cui avvio è atteso da tempo. Da notare che la loro presentazione da parte del governo risale alla metà di agosto, nel pieno della turbolenta crisi estiva, quando a palazzo Baracchini sedeva Elisabetta Trenta, poi avvicendata da Lorenzo Guerini con il passaggio al governo giallorosso. Ora, le commissioni presiedute dalla leghista Donatella Tesei e dal pentastellato Gianluca Rizzo hanno quaranta giorni per esprimere il necessario parere, per lo più su programmi annunciati da tempo (alcuni da anni), richiesti delle Forze armate e attesi da un comparto che auspica con forza certezza programmatica. Intanto, qualche dettaglio in più è arrivato nei giorni scorsi con i dossier di documentazione del Servizio studi di Montecitorio.

I NUOVI SOMMERGIBILI

Tre programmi riguardano le capacità subacquee della Marina militare, su cui a fine luglio aveva lanciato una decisa richiesta di attenzione l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, nuovo capo di Stato maggiore della Forza armata. In particolare, uno schema prevede lo sviluppo e l’acquisizione (corredata dal supporto tecnico-logistico di dieci anni) dei primi due sommergibili U212 NFS, già previsti nel Documento programmatico pluriennale 2018-2020 e citati anche nello “sblocco da 7,2 miliardi di euro” annunciato a giugno da Difesa e Mise. Grazie al dossier di documentazione della Camera, maggiori dettagli emergono per lo schema relativo a “due nuove linee di mezzi subacquei per le missioni affidate alle Forze speciali della Marina militare”.

LE ALTRE CAPACITÀ SUBACQUEE

L’obiettivo è “modernizzare il parco mezzi subacquei” con particolare riferimento al Gruppo operativo incursori (Goi). Si tratta di avanzati trasportatori di piccole dimensioni, dotati di tecnologia all’avanguardia, per un costo complessivo di 90 milioni da distribuire tra il 2019 e il 2027 (dieci milioni l’anno). Il programma è presente nell’ultimo Dpp targato Elisabetta Trenta nell’ambito dei “programmi operanti”. Risulta invece di “nuovo avvio” nel documento programmatico il programma relativo “all’acquisizione di un’unità di appoggio alle operazioni speciali, di supporto alle operazioni subacquee e per il soccorso a sommergibili sinistrati e al relativo supporto logistico decennale”. In sostanza, si punta a sostituire Nave Anteo, operativa dal 1980 e ormai giunta alla fine della vita operativa. Il costo complessivo è stimato in 424 milioni di euro, dal 2019 al 2032, con 28 milioni previsti per quest’anno e 74 per il prossimo.

LA MISSILISTICA

Tra i programmi figura anche il sistema missilistico Teseo Mk2/E (Evolved), il cui schema di decreto è ad ora privo di documentazioni allegate disponibili. Si tratta del missile anti-nave pesante richiesto da tempo per la Marina militare, sviluppato, testato e prodotto nello stabilimento di La Spezia di MBDA. Come i sommergibili U212, anche il Teseo Mk2/E era previsto nel Dpp 2018-2020 e nello “sblocco” annunciato a giugno, senza tuttavia mai approdare con uno schema di decreto in Parlamento.

OSSERVAZIONE DELLA TERRA

In ambito spaziale, c”è l’atteso schema di decreto per altri due satelliti della seconda generazione di Cosmo-SkyMed, il sistema duale per l’osservazione della Terra tutto made in Italy. I primi due satelliti (che si aggiungeranno ai quattro della prima generazione) dovrebbero partire tra l’anno in corso e il prossimo, già coperti da finanziamenti approvati. Ora, in linea con quanto si legge sul Dpp 2019-2021, per completare la costellazione entro il 2022 sono previste altre risorse (derivanti dal bilancio del Mise, e rientranti nel recente sblocco annunciato dal dicastero per 7,2 miliardi), di cui 52 milioni quest’anno (su 212 totali).

TRA DRONI…

Per l’Aeronautica militare c’è lo schema di decreto ministeriale relativo al programma pluriennale per i droni di categoria Male (Medium altitude long endurance), definiti “test-bed tecnologici per il potenziamento delle capacità di Intelligence, sorveglianza e riconosimento per compiti di sicurezza e difesa”. Rientra nell’ormai superato programma per i P.2HH, trasformato nell’acquisto (annunciato da tempo) per un sistema a pilotaggio remoto P.1HH, composto da due velivoli e dal relativo sistema di terra. La commessa rientra nei 716 milioni di euro promessi dal ministero dello Sviluppo economico nei mesi scorsi al tavolo della vertenza per la Piaggio Aerospace, attualmente in amministrazione straordinaria, che realizzerà il velivolo. Lo sblocco del decreto, con l’acquisto del sistema destinato all’Aeronautica militare, era uno degli impegni presi del ministro Luigi Di Maio a Villanova d’Albenga e ribadito in incontri successivi al Mise. Sull’acquisto era poi arrivato il supporto dell’ex ministro della Difesa.

…E AUTOPROTEZIONE

Sempre in campo aeronautico, infine, c’è il programma per il potenziamento e l’aggiornamento delle capacità di autoprotezione dei velivoli da trasporto dell’Arma azzurra, per lo più relative alla guerra elettronica. Significa permettere agli aeromobili di “rilevare, identificare e contrastare i sensori utilizzati dai sistemi d’arma anti-aerei per l’ingaggio dei bersagli anche in condizioni di spettro elettromagnetico altamente congestionato e contestato nonché l’aggiornamento di quelli già in dotazione, al fine di adeguarli all’evoluzione tecnologica della minaccia di abbattimento”. Il programma è previsto nel Dpp tra quelli di nuovo avvio, e riguarda i velivoli utilizzati per trasporto, rifornimento in volo ed evacuazione. Il costo complessivo del programma è stimato in 243,5 milioni di euro (fino al 2030), a partire dai 25 milioni di quest’anno.

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