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Sud, Ambiente, Europa. Cosa ha detto Conte alla Fiera del Levante

Sud, ambiente, sviluppo. È questa la ricetta che il nuovo esecutivo intende mettere in pratica per far ripartire l’economia italiana, in un dialogo con Bruxelles dove  “oggi (l’Italia, ndr) gode di un prezioso capitale di fiducia che, se sarà speso al meglio, produrrà effetti benefici nel breve, medio e lungo periodo”. Sono le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in occasione dell’apertura della Fiera del Levante, giunta alla sua 83esima edizione. “L’Italia – ha spiegato il premier –  resta un Paese di grande attrattività e di straordinaria eccellenza” e questo è “anche fonte di grande responsabilità per tutti i decisori politici, perché questo enorme potenziale può concretizzarsi soltanto se affrontiamo tutti i nodi e le difficoltà che frenano la crescita”.

Non stupiscono le parole di Conte, che proprio nei giorni scorsi aveva lanciato il Piano per il Sud, portandolo in Europa. Il sud sarà “al centro” del “patto con l’Europa che ho anticipato e proposto mercoledì a Bruxelles”, ha detto Conte oggi da Bari. “Europa, Mezzogiorno e ambiente sono opportunità essenziali da cogliere all’interno di una nuova stagione riformatrice che ho l’onere e l’onore di avviare come presidente del Consiglio. Non si tratta di questioni separate l’una dall’altra”.

“Le parole economia ed ecologia hanno una radice etimologica comune di origine greca, oikos appunto, che ci richiama al concetto di ‘casa comune’ – ha proseguito Conte -. È proprio la cura di questa ‘casa comune’ che ispira la nostra azione a beneficio del Paese. Cura della sua dimensione internazionale, con particolare riferimento alla casa comune europea, cura di ogni area del territorio nazionale, per livellare le disuguaglianze e garantire eque opportunità, cura dell’ambiente naturale di cui tutti noi facciamo parte e da cui traiamo tutte le risorse di cui abbiamo bisogno per vivere”.

Insomma, lo sviluppo e la crescita dell’Italia e perché no, dell’Europa, passa per il Meridione, ma non in termini di assistenzialismo. “Bisogna dirlo ad alta voce: l’Italia meridionale non ha bisogno di assistenza, i ceti che in determinate aree l’attendono perché in condizioni di reale disagio sociale dovranno riceverla, certo, come del resto nel Centro e nel Nord; ma il Mezzogiorno – che è già per tanti settori industriali, energetici ed estrattivi una grande risorsa per l’Italia – dovrà rafforzare tali comparti, i loro stabilimenti, le loro filiere, e i loro trasporti sulle vie di comunicazione con i grandi corridoi europei”, ha commentato negli scorsi giorni il professor Federico Pirro su Formiche.net commentando il Piano per il sud.

Un progetto, ha specificato oggi Conte, “che vogliamo rendere strutturale” e “si svilupperà lungo quattro direttrici principali: lo sviluppo del capitale fisico, la valorizzazione del capitale umano, il potenziamento del capitale sociale e la cura del capitale naturale”.  

E al progetto ampio di una crescita green al passo con l’Europa anche una promessa: “L’attività istruttoria è ancora in corso ed è molto complessa ma prendo l’impegno a considerare con la massima attenzione la candidatura di Bari per il G20” che l’Italia ospiterà nel 2021. “Lo devo alla comunità pugliese di cui anche io faccio parte, che è sempre stata molto operosa. E lo devo ai suoi vertici, Emiliano e Decaro che hanno sempre dimostrato grande lealtà e correttezza istituzionale, grande senso di responsabilità”.

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